Il Comune: «La Como Nuoto
deve riconsegnare la sede»

L’assessore Pettignano mette la parola fine alla contesa. L’immobile e la piscina andranno alla Pallanuoto Como entro il 30 giugno

La piscina di viale Geno va, ufficialmente, alla Pallanuoto Como. La parola fine, forse, ad una vicenda lunga più di due anni l’ha messa ieri sera in consiglio l’assessore al patrimonio Francesco Pettignano. «Approfittando delle richieste dei consiglieri delle minoranze – ha detto Pettignano – informo della relazione aggiornata sulla struttura di viale Geno. Abbiamo invitato la Como Nuoto a riconsegnare l’immobile entro il 30 giugno così da assegnarlo ai nuovi locatari della Pallanuoto Como».

«Aspettiamo fiduciosi»

«Fa piacere apprendere dal consiglio e non direttamente che la sede ci verrà finalmente affidata – commenta Giovanni Dato presidente della Pallanuoto - speriamo si apra una stagione di collaborazione con il Comune. Però dopo quattro mesi dalla sentenza definitiva gli uffici non si siano fatti riconsegnare le chiavi. Ricevere le chiavi a quattro mesi dalla sentenza non agevola certo la progettazione di una stagione. Nell’interesse dei cittadini prima che nostri. Aspettiamo fiduciosi».

Due anni e mezzo fa il Comune ha messo al bando rispettando le nuove linee europee la struttura sede storica da un secolo della Como Nuoto ad un canone di 70mila euro all’anno per nove anni rinnovabili per altri sei. La gara è stata vinta dalla Como Nuoto la cui offerta è stata preferita a quella della Pallanuoto (con il sostegno però di una società genovese). La Pallanuoto si è rivolta al Tar. Il tribunale amministrativo ad aprile ha dato ragione ai pallanuotisti per un vizio di forma, l’apertura delle buste non è stata pubblica.

Il mini bando

La Como Nuoto e il Comune si sono allora rivolti al Consiglio di Stato. Nel mentre gli spazi sono rimasti ai nuotatori con delle proroghe, poi scadute, salvo procedere con il mini bando il cui esito favorevole alla Pallanuoto non è mai stato applicato. Infine all’inizio di quest’anno il Consiglio ha dato ragione di nuovo alla Pallanuoto. La Como Nuoto puntava sul ricalcolo di un parametro dei tesserati, cresciuto di molto a favore della Pallanuoto grazie alla presenza degli atleti genovesi. Ma senza più appelli sull’infinita vicenda giudiziaria non ci sono altri capitoli da scrivere. Sono passati altri mesi, l’emergenza Covid, la Pallanuoto ha anche formalmente chiesto agli avvocati di mettere in mora l’amministrazione comunale, rea di non consegnare le chiavi. Finalmente la decisione.

Aprire adesso la piscina dei nuotatori non sarà facile. Dopo il 30 giugno, immaginando una consegna rapida alla Pallanuoto, bisognerà sistemare i locali, fare alcune manutenzioni e pensare alla stagione estiva giunta già al vivo. Sempre negli interventi preliminari ieri sera in aula il consigliere Ada Mantovani ha chiesto del lido open di viale Geno su cui pende un contenzioso in tribunale la cui sentenza era attesa a inizio giugno. Facendo notare che le piscine cittadine sono tutte chiuse, compreso il lido di villa Olmo per ragioni di costi con le restrizioni da Covid. Dovrebbe invece a breve aprire Casate.

S. Bac.

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