Il dentista pubblico? Non c’è, quasi impossibile curarsi gratis

Salute Nel campo delle cure dentali prevale il privato, ma non tutti possono permettersi di spendere centinaia di euro

Al contrario di altre specialità mediche, ad esempio la psicologia per la quale si sta cercando di offrire un servizio gratuito a partire da via Napoleona, le cure dentali sono di fatto tutte affidate al privato. E non tutti possono permettersi di spendere svariate centinaia di euro.

«Ci sono alcune cure odontoiatriche coperte dal sistema sanitario – spiega il dottor Massimo Mariani, rappresentante della categoria all’Ordine dei medici di Como – tramite prescrizione, ma solo per alcuni bisogni assistenziali e solo per alcune fasce della popolazione. Fortemente svantaggiate, a basso reddito, i requisiti sono piuttosto stringenti. Lo si fa tramite ambulatori convenzionati, difficilmente in ospedale. Al Sant’Anna esiste pure l’odontoiatria, ma è interna alla chirurgia maxillo facciale per seguire gli interventi». E dunque chi ha bisogno di un controllo deve pagare un centinaio di euro a visita. «Le tariffe sono uniformi sul territorio – dice ancora Mariani – e non bisogna affidarsi a chi offre la prima seduta gratis, è una pratica vietata, una forma per accaparrarsi pazienti». Negli ultimi anni per ragioni di costi si è sviluppato il turismo dentale, controlli e interventi costano meno in Croazia, Slovenia, Albania. E del resto per la stessa ragione molti svizzeri si rivolgono ai dentisti di Como. Comunque non è tanto la singola visita ad avere costi elevati, è tutto il contorno che si paga a caro prezzo. Protesi, apparecchi, interventi, per i quali possono servire diverse migliaia di euro.

«È vero, ci sono anche tariffe base che come dentisti siamo tenuti a non ribassare – spiega Mauro Castelli, odontoiatra comasco – dunque è un fatto che una fascia sempre più importante della popolazione con minore potere di spesa non può permettersi di chiedere aiuto per il proprio sorriso. Un problema dentale però se sottovalutato può aggravarsi, il fattore economico non dovrebbe incidere negativamente sulle cure. Ci sono perfino complicanze che diventano vere urgenze da ospedale. Per questo insieme a cinque colleghi, a titolo volontario, da qualche anno facciamo visite e controlli gratuiti ai bisognosi che ci vengono segnalati».

Casa Santa Lucia, in via Rezia, è un ambulatorio medico dedicato ai senza fissa dimora. Insieme a Caritas, Porta Aperta, al Don Guanella e alle Vincenziane inviano persone in difficoltà sociale ed economica a questo gruppo di dentisti che riceve in viale Innocenzo. «Continuiamo a darci da fare con dei turni mensili – spiega sempre Castelli – visitando persone che altrimenti difficilmente potrebbero farsi controllare da un dentista». Sono più di 500 le prestazioni così erogate in questi anni soprattutto a persone straniere, nuovi arrivati, ma anche lavoratori e lavoratrici in precarie condizioni economiche. Il servizio è attivo da prima della pandemia al civico 70 presso l’Istituto clinico di odontoiatria.

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