Beffa per il Giro d’Italia handbike: la tappa comasca cancellata di nuovo. «Problemi burocratici mai riscontrati in altri Comuni»

Il caso Proprio come l’anno scorso, con una comunicazione dell’ultimo momento la manifestazione sportiva è stata annullata. «Diniego della Commissione Suevco del Comune di Como: documenti non conformi»

Il Giro d’Italia Handbike a Como non trova pace. Per il secondo anno consecutivo è saltata infatti la tappa comasca della competizione ciclistica, riservata ad atleti con varie disabilità. La manifestazione era in programma domani, su un percorso ad anello con partenza e arrivo in via per Cernobbio, con le due curve dell’anello poste a Tavernola e alla rotonda di Villa Olmo. Ma, anche stavolta – esattamente come un anno fa, ma con alcune aggravanti – non se ne farà nulla per intoppi burocratici. E mai più si svolgerà, nemmeno nel 2025.

Una brutta figura per la città, ma anche un danno per l’organizzazione e gli atleti, avvertiti dell’annullamento solo nella mattinata di giovedì. I motivi? La decisione si è resa necessaria «a causa del diniego della Commissione Suevco (Sportello Unico Eventi Como, ndr) del Comune di Como – si legge nel comunicato degli organizzatori -, che ha rilevato, con una nota inviataci in data 17/10 alle ore 11.41, la non conformità in alcuni documenti presentati, anche se normalmente non richiesti per il tipo di manifestazione sportiva che organizziamo».

Facilmente intuibile la delusione: la tappa sarebbe stata la finalissima – la sesta di sei -, peraltro concordata da Giro Handibike e Comune un anno fa a riparazione della tappa saltata nel 2023: «Purtroppo anche quest’anno sono spuntati problemi burocratici – spiega Fabio Pennella, organizzatore del Giro – che in 14 anni e 106 Comuni coinvolti non abbiamo mai riscontrato. Il nostro è un piano di sicurezza standard, accettato ovunque. Per provare a salvare la tappa abbiamo affidato a un professionista la stesura di un nuovo piano di sicurezza. Nulla da fare, ci è stato risposto che la commissione Suevco non si sarebbe più riunita e che la tappa non si disputerà».

A questo punto, Como non avrà più prove d’appello: «Il Giro d’Italia Handibike è il più importante in Europa. La sensazione è che la manifestazione non sia mai realmente interessata al Comune: una soluzione l’avremmo trovata. A Como non verremo più: vedremo se e come agire, soprattutto nel rispetto dei 60 atleti iscritti, anche dall’estero e dei 120 volontari che ci avrebbero dato un sostegno».

Una delusione tremenda anche per Roberta Amadeo, pluricampionessa comasca in maglia rosa che avrebbe potuto celebrare la vittoria sul lungolago: «Tutti meriterebbero le attenzioni del Comune, non solo i professionisti. Parliamo di atleti, prima ancora che di disabili, trattati in modo vergognoso». La premiazione del giro sarà però salvata. Non si celebrerà sul primo bacino, ma in un locale di Desio.

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