Il ministro per le disabilità Locatelli sulle parole di Vannacci: «Il lavoro che stiamo facendo sull’inclusione parla da solo»

Inclusione Il ministro comasco del governo Meloni, dopo giorni di silenzio, ha detto la sua sul tema sollevato dal generale Vannacci sulla possibilità di prevedere a scuola classi diverse per studenti con capacità diverse

La polemica sorta intorno alle parole rilasciate da Roberto Vannacci in un’intervista alla “Stampa” sono diventate oggetto di dibattito in tutto il Paese. Il generale, candidato alle elezioni per il Parlamento europeo con la Lega, nel corso dell’intervista ha auspicato una scuola dove «si mettono insieme le persone con prestazioni simili». Le sue parole hanno lasciato spazio alla conclusione che secondo il candidato alle europee sarebbe opportuno prevedere classi diverse per studenti con capacità diverse, anche se il generale non ha mai esplicitamente detto di essere a favore delle classi separate per studenti disabili. Nell’intervista alla “Stampa” infatti il candidato alle Europee usa una metafora sportiva per esprimere il concetto: «Un disabile non lo metterei certo a correre con uno che fa il record dei cento metri. Gli puoi far fare una lezione insieme, per spirito di appartenenza, ma poi ha bisogno di un aiuto specifico. La stessa cosa vale per la scuola».

Sul tema però si sono espressi in tanti, negli ultimi giorni, compresi alcuni esponenti della Lega come il ministro Giancarlo Giorgetti, che ha preso le distanze da questa posizione sottolineando come Vannaci non faccia parte del suo partito, essendo candidato alle Europee come indipendente e non come iscritto alla Lega. Il ministro per le disabilità del governo Meloni, la comasca Alessandra Locatelli, invece sul tema inizialmente non si è espressa: interpellata anche dal nostro giornale, ha scelto di non rispondere. Questi i fatti sino a ieri.

Lunedì 29 aprile il ministro Locatelli ha pubblicato sui propri profili social un video nel quale risponde, finalmente, alle domande dei giornalisti: «Inclusione e disabilità devono essere temi centrali. Sempre, non solo in caso di polemiche».

«Il mio lavoro per l’inclusione parla da solo»

Immediato il riferimento alle parole di Vannacci: «Credo che chi ha parlato abbia poi anche chiarito qual era il suo pensiero, penso anche alle dichiarazioni del ministro e nostro segretario federale Matteo Salvini. Io penso che parli da solo il lavoro che sto portando avanti con impegno e che sta portando avanti in generale la Lega e anche questo governo». Locatelli ha poi proseguito parlando delle norme attualmente in vigore in Italia sull’inclusione scolastica degli studenti con disabilità: «Una norma che io ogni giorno non manco di dire che è di ispirazione e di modello anche per tanti altri Paesi europei e per il resto del mondo».

Il video diffuso sui social dalla ministra comasca

«Quello che mi dispiace un po’ di questi giorni è che stiamo dedicando tanto tempo a una polemica e io, dieci giorni fa, ho fatto approvare dal governo un’importante riforma che riguarda proprio tutto il mondo della disabilità. È una riforma che cambia la vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie, cambia anche la presa in carico della persona con disabilità». Locatelli infatti ha colto l’occasione per fare riferimento a un progetto attuativo che il governo sta portando avanti sul “Progetto di Vita”, ovvero la legge 328, entrata nel sistema normativo italiano a novembre del 2000. La norma, nota anche come “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”, contiene importanti provvedimenti per la piena integrazione delle persone disabili. La legge ha tra i suoi principi basilari l’attivazione di percorsi volti a favorire il benessere, la piena inclusione sociale e l’autonomia delle persone con disabilità.

«Si dovrebbe parlare molto di più di inclusione, non solo per fare polemica»

In particolare il ministro ha parlato delle difficoltà esistenti tra la dimensione sanitaria e quella sociale nella presa in carico di persone con disabilità: «Vorrei si parlasse molto di più di questi temi, non possono essere relegati a notizie solo quando ci sono cose bellissime o di cose tragiche o polemiche». Ha invitato a parlare soprattutto di piena valorizzazione delle persone e di diritto di tutti a partecipare alla vita sociale e politica del nostro Paese, sempre. «Serve un accompagnamento a un cambio di passo che passa anche dal cambiare il nostro modo di vedere le cose: non più penalizzando le persone, ma valorizzandone talenti e competenze. Questo è contenuto nel progetto attuativo che riguarda il “Progetto di vita”».

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