Cronaca / Como città
Venerdì 03 Gennaio 2025
«Il mio Capodanno a salvare cani: sette soccorsi, due sono morti»
La storia Marco Marelli ha trascorso la notte di San Silvestro sulle strade: «Lasciati soli in giardino scappano per i botti e spesso vengono travolti»
Nella notte di Capodanno c’era chi brindava all’anno nuovo e chi, in quelle stesse ore, guidava lungo le strade della provincia per salvare cani e gatti. Tutti scappati di casa per il frastuono dei botti. Non tutti sopravvissuti.
Si chiama “squadra salvanimali” il furgoncino di Enpa equipaggiato per il recupero e il soccorso degli animali. Nella notte tra il 31 e l’1, sul sedile del guidatore c’era Marco Marelli, presidente Enpa Como e responsabile del canile della Valbasca.
Presi dal panico
«Con botti e fuochi i cani lasciati nei giardini vengono presi dal panico e scappano. Ad alcuni va bene, ma ad altri va male. Quest’anno ne ho trovati sette per strada, di cui due purtroppo hanno fatto una brutta fine».
Colpa dei botti sì, ma anche dei padroni che, abbagliati dalle luci dei fuochi e dalle bollicine dello spumante, vivono la notte di Capodanno con troppa superficialità. «È sempre la solita storia - continua Marelli - La gente non capisce che deve mettere cani e gatti in sicurezza. Almeno per quella notte bisogna chiuderli all’interno della casa o, se proprio non si vuole, in un garage». E aggiunge: «Probabilmente alcuni gatti sono ancora in giro, quando si spaventano poi si nascondono».
Insomma, il brindisi è d’obbligo, ma lo è anche pensare al proprio animale domestico, soprattutto perché «quasi tutti i cani recuperati quella notte appartenevano a persone che non erano in casa, ma che li avevano lasciati fuori, in giardino». In preda al terrore, sono scappati e qualcuno, trovandoli per strada, ha fatto la giusta chiamata. La squadra salvanimali di Como offre questo servizio dal 2018 per conto dell’Ats veterinaria.
«Ci chiamano il centralino o le forze dell’ordine e noi a quel punto usciamo» prosegue Marelli. Giunti sul posto, si verificano le condizioni dell’animale e lo si fa salire a bordo. «Una volta recuperati, i cani vengono portati al parco canile». Qui, anche con l’aiuto della musica, vengono tranquillizzati nell’attesa di essere restituiti ai proprietari il giorno dopo.
«State con loro»
Insomma, «chi ama i cani, se li tiene in casa, sta con loro» conclude Marco Marelli che, in tutte le altre giornate dell’anno, continua a spostarsi tra i paesi del Comasco per recuperare animali vagabondi. Risale a un paio di settimane fa il caso di un pastore belga abbandonato fuori da un supermercato di Luisago, legato ad un palo. Sotto la foto, pubblicata su Facebook, qualcuno si mobilita, qualcun’altro si indigna. «Quando siamo andati a controllare – riferisce Marelli -, il cane non c’era più. Non sappiamo se è tornato il proprietario a riprenderlo».
In situazioni come questa, aprire la fotocamera del cellulare è un gesto istintivo ma, prima di pubblicare foto e post sui social, bisogna telefonare. A chi? Al 112, alla Polizia locale che è sul territorio o al centralino dell’Ats al numero 031-370111. E forse, così facendo, l’ennesima storia di abbandono troverà il suo lieto fine.
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