Il Natale a Como è in ritardo: partono gli eventi, ma le casette ai giardini non sono pronte

Saranno stati il sole e il cielo terso. Saranno state le foglie sugli alberi, gialle ma ancora ben attaccate ai rami grazie ad una lunga estate protrattasi ben oltre ciò cui eravamo abituati. Ma ieri, nel primo giorno dell’inaugurazione del “Natale a Como”, manifestazione che ha sostituito la storica “Città dei Balocchi”, per le vie del centro la sensazione era di non trovarsi certo a meno di un mese dal Natale.

Tanta gente, ma nessuna ressa

L’impatto di “Natale a Como” rispetto alla “Città dei Balocchi” è stato meno evidente. Fatta eccezione per piazza Cavour, dove i mercatini erano attivi e pieni di gente, e per la pista del ghiaccio dei giardini pubblici, anche questa gremita, l’evento della nuova giunta è stato sostanzialmente ancora poco visibile.

Detto che un paragone tra le due manifestazioni che tanto hanno “rivaleggiato” in queste settimane, non è al momento possibile, quantomeno fino a che gli allestimenti non saranno completati e di cose ne mancano ancora molte.

Anche perché, e mettiamo subito il dito nella piaga, pure ciò che avrebbe dovuto essere pronto per ieri mattina pronto non era. Ci riferiamo alle casette dello street food di via Corridoni, in cui – tranne per una eccezione – i lavori nel pomeriggio di ieri erano ancora in corso. Si è parlato, sul posto, di guai legati al meteo di questa settimana e al vento che avrebbe creato problemi alle coperture, ma a conti fatti ieri le attività non erano aperte e dovrebbero iniziare oggi con un giorno di ritardo. Come pure non erano allestite le casette di piazza Grimoldi dedicate alle associazioni, anche queste annunciate per la giornata odierna.

Detto dei giardini e di via Corridoni, dove al contrario la pista di pattinaggio era già attiva e gremita, il secondo cuore pulsante del primo giorno di “Natale a Como” è stato concentrato attorno a piazza Cavour. Qui le casette – tranne due, pare per sostituzioni dell’ultima ora per saldi non versati da chi se le era aggiudicate – erano tutte attive e la gente non mancava di certo. Ma anche in questo caso sono stati segnalati dei problemi: il primo riguarda la mancanza (come c’era negli anni scorsi) di un impianto di antifurto che colleghi in rete le casette, per evitare sorprese notturne. Motivo che, fino al 2021, rendeva necessario chiudere le attività ad una certa e precisa ora perché poi le singole casette entravano in “rete” con un apposito sistema antifurto. Quest’anno invece a proteggere l’interno– di notte – c’è solo un telo bianco, decisamente poco “antifurto”.

Altro guaio cui si sono trovati a dover fare i conti i commercianti è stata la mancanza dell’illuminazione che fino all’anno scorso era fornita. Chi ha potuto, nella giornata di ieri si è messo a posto, gli altri alle 17 erano sostanzialmente al buio. Casette che vanno dagli 8 mila euro più Iva per 6 metri quadrati, fino a 17 mila euro per 16 metri quadrati di struttura.

Nessun problema, invece, dal punto di vista viabilistico. La giornata è scivolata senza particolari criticità né relative a code né relative a parcheggi esauriti. Il pieno delle tre aree di sosta principale – via Auguadri, Valduce e via Sant’Elia – c’è stato solo per tre ore al pomeriggio, mentre nelle altre aree più periferiche (via Castelnuovo e Val Mulini) di posti se ne contavano a centinaia. Unico piccolo inghippo per la polizia locale in largo Leopardi, con alcune auto rimosse perché in divieto di sosta e perché impedivano la circolazione degli autobus. Per gli agenti del comando di viale Innocenzo, tuttavia, la giornata è stata discretamente tranquilla.

Primo evento: danze storiche

Da segnalare infine il buon esito del primo evento del “Natale a Como”, ovvero quello riservato alle danze storiche, con personaggi in costume che hanno colorato prima piazza Verdi e poi l’interno del Teatro Sociale.