Il nuovo lungolago? Sempre sporco e ha i parapetti rotti

Il caso Zona in granito già rovinata, dubbi sul materiale. L’urbanista Tajana: «Normale, è pietra chiara. Si multi chi mangia lì». E le barriere provvisorie sono di nuovo danneggiate

Le macchie sul tratto di lungolago situato davanti a piazza Cavour, notate dai cittadini già a pochi giorni dall’apertura, non se ne sono più andate.

Dopo le prime segnalazioni, arrivate a una settimana dall’inaugurazione della scalinata che scende verso le acque del Lario, il problema torna a presentarsi, con frequenti lamentele da parte dei comaschi e nonostante l’iniziativa, annunciata dall’assessore all’Ambiente Michele Cappelletti, di far intervenire due volte alla settimana un furgoncino con idropulitrice. Le macchie sembrano lì per restare.

Piccole e grandi, più o meno scure, punteggiano la scalinata che per la sua conformazione invita le persone a sedersi per ammirare il paesaggio, soprattutto al tramonto, con gelato o bibite alla mano. Ed il risultato è subito evidente quando l’area non è particolarmente frequentata e il granito bianco macchiato non è nascosto dalla presenza di turisti o residenti. «Bisogna accettare che col tempo la gradinata assumerà una colorazione più opaca, fosse anche solo per l’ossidazione naturale - specifica l’ingegnere (ex capo dell’Ufficio tecnico del Comune) Clemente Tajana - D’altra parte la pietra, di tipo calcareo, scelta per il lungolago è molto chiara. Per evitare che si sporcasse avrebbero dovuto scegliere una colorazione meno brillante, ma che sarebbe risultata stonata rispetto al resto della passeggiata. La scelta del bianco è giusta, ora però servono manutenzione e civiltà da parte di chi utilizza quello spazio».

«Colpa dell’uso che se ne fa»

Più che il materiale scelto, infatti, vanno additati i comportamenti di chi frequenta l’area senza curarsi di rovesciare sulla gradinata liquidi o cibo. Tanto che le macchie si presentano tali e quali anche sui gradini posizionati lungo il tratto di passeggiata dopo la biglietteria della Navigazione (anche questi in granito bianco), dove molte persone siedono, all’ombra degli alberi, per consumare un rapido pranzo al sacco o fumare una sigaretta.

«Amo molto questo “anfiteatro a lago” di fronte a piazza Cavour, mi piace che le persone si siedano lì, ma mi dispiace che ci sia poca attenzione - continua Tajana - Servirebbe un vigile urbano che controlli e multi questi comportamenti, così come servirebbe un’attività più assidua del battello spazzino dato che la nuova conformazione del lungolago porta molti detriti, rami e bottiglie di plastica a concentrarsi in quel punto».

E in effetti, anche in una giornata di bel tempo e di lago placido, come quella di ieri, la presenza di bottiglie, sacchetti di plastica, rami e sporcizia varia nel bacino di fronte alla scalinata si faceva notare.

Parti in metallo sporgenti

Non finiscono qui però le problematiche del lungolago che, in questi mesi estivi, è l’area più intensamente frequentata della città. La presenza dei turisti, in attesa dei battelli, ha lasciato traccia portando al danneggiamento delle transenne provvisorie utilizzate come parapetti (quelli definitivi arriveranno in primavera). Schiacciate dal peso di chi si appoggia per una foto o per alleviare la fatica di chi aspetta in coda, sotto il sole, le transenne si presentano sfondate o con pezzi di metallo sporgenti, come già il mese scorso. Infatti, alcuni parapetti erano stati sostituiti dalla Regione il 22 luglio, ma il problema ora è tornato a presentarsi.

Così, il nuovo lungolago, tra parapetti deformati, con pezzi di metallo sporgenti e gradinate macchiate in più punti, si presenta già usurato.

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