Il nuovo Sinigaglia, incontro con i politici comaschi: «Chiarire l’impatto con altre immagini»

Il confronto Forza Italia: «Bisogna tutelare il paesaggio». Fratelli d’Italia: «Quali saranno i vantaggi per Como?»

Como

Da Forza Italia al Pd, dai Verdi a Fratelli d’Italia, da Sinistra Italiana e ancora Italia Viva, Movimento 5 Stelle e Fratelli d’Italia, seppur con posizioni e motivazioni diverse tra loro, tutti mettono dei paletti sull’ipotesi nuovo Sinigaglia. Solo la Lega è totalmente a favore.

È questa la sintesi estrema del quinto forum organizzato da “La Provincia” sullo stadio che ha riunito i principali esponenti provinciali dei partiti tradizionali. Con loro il direttore del quotidiano Diego Minonzio, il caporedattore centrale Francesco Angelini e il capocronista Michele Sada.

«Bisogna fare»

In casa centrodestra il coordinatore provinciale di Forza Italia e consigliere regionale Sergio Gaddi ha espresso una linea tranchant non tanto sulla riqualificazione («bisogna fare»), ma sul rispetto del paesaggio. «Il paesaggio – le sue parole - viene prima di qualunque altro interesse pubblico ed è inviolabile, oltre che tutelato dalla Costituzione. Qualsiasi altra esigenza deve essere necessariamente subordinata. Quella zona, al di là del vincolo sullo stadio, è da intendere come parco razionalista e mi auguro che la Soprintendenza la consideri come un blocco unitario meritevole di tutela». Gaddi è poi andato nel merito: «Questo non significa non fare, ma agire in un confine invalicabile e deve essere l’amministrazione comunale a far capire dove non si può oltrepassare il limite e come collaborare per rispettare i luoghi. Chi fa credere alla proprietà, per altro meritoria, di poter fare ciò che vuole fa il danno prima di tutto della squadra e poi della città ed è il vero nemico dell’intervento».

Da Forza Italia arriva inoltre la richiesta di «rendering chiari e in formato video». Un esempio: «Le altezze vanno viste con uno strumento adeguato perché si può cogliere l’effettivo impatto visivo attraverso la percezione tridimensionale data da un rendering video perfettamente aderente al progetto, anche se in fase iniziale. Altrimenti torniamo all’effetto del monumento di Libeskind quando ricorderete, sindaco attuale in testa, si riteneva che fosse alto come un palazzo di cinque piani. Se fosse stato così sarebbe stato un abominio, invece è perfettamente integrato. Se all’epoca fosse stato fatto un rendering realistico mesi di polemiche sarebbero evaporate».

Gaddi inoltre ha evidenziato con forza il fatto che tutta questa attenzione viene posta «semplicemente per la collocazione dello stadio poiché in qualunque altra parte non si porrebbe neanche il problema» e ha citato il caso romano dell’Ara Pacis. «Se si fosse trovata su via dei Fori Imperiali Richard Meier avrebbe potuto coprirla in quel modo? Evidentemente no. È stato fatto, e non sono mancate discussioni, solo perché l’Ara Pacis è altrove».

Il nodo dell’impatto

Il presidente provinciale di FdI Stefano Molinari ha evidenziato come non ci siano stati «momenti di confronto in consiglio o nelle sedi istituzionali, in commissione Urbanistica non sono rappresentati tutti i partiti, ma non si è neanche pensato di istituirne una ad hoc». Ha ricordato il sondaggio che stanno portando avanti i meloniani e ha espresso la posizione di FdI: «Sicuramente i volumi e le altezze sono da valutare con attenzione perché l’impatto potrebbe essere “devastante”. Ci sono progetti degli anni scorsi decisamente più “leggeri”. Qualche settimana fa, camminando sulla passeggiata Ramelli, guardavo verso lo stadio e mi immaginavo il muro, alto come il monumento ai Caduti e per questo è importante avere un rendering che dia veramente l’idea dell’impatto. L’aspetto fondamentale, però, è quello di capire cosa ha in cambio la città da questa operazione. Discutiamo di uno stadio con hotel, centro medico, ristoranti, ma tutto questo serve alla proprietà per fare giustamente business, alla città zero. Non c’è uno svantaggio perché sistemano l’area attorno, ma non vedo vantaggi alla cittadinanza che non può o che non vuole usufruire di quella struttura».

Molinari ha dato anche un suggerimento: «Tra le tante cose che si possono mettere sul piatto c’è il tema del parcheggio. Non possiamo pensare che l’alternativa all’eliminazione dei parcheggi sia il Pulesin poiché significherebbe eliminare l’ultimo filo di speranza di fare l’attraversamento della città con la Borgovico bis. Dobbiamo dare una risposta ai residenti e ai cittadini e oggi le tecnologie permettono di fare sotto lo stadio o in adiacenza un autosilo interrato e questo inizierebbe a creare un bilanciamento tra le esigenze dei tifosi e della città». La Lega ha affidato la sua posizione all’assessore regionale Alessandro Fermi che ha definito il progetto «una grandissima opportunità» e aggiunto che «ridurre l’intervento a un’operazione di business è profondamente sbagliato».

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