
Cronaca / Como città
Venerdì 18 Aprile 2025
Il Patria è stato “coperto”: in fumo le promesse di vederlo navigare presto
Il caso Un telone bianco protegge il piroscafo nel cantiere di Tavernola «per evitare un ulteriore deterioramento». Traduzione: tempi di recupero più lunghi, tramonta la speranza di vederlo navigare per il suo centenario, nel 2026
Como
Il piroscafo Patria non è più visibile dal lago o dalla sponda opposta attraccato, di fianco al “gemello” Concordia al cantiere della Navigazione di Tavernola, dove venne trainato all’inizio di giugno del 2023.
Lasciò Villa Olmo (dove era rimasto per anni fermo) e in quell’occasione il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini annunciò lo stanziamento di 4,5 milioni di euro per il recupero.
La fiaccola olimpica
Nei giorni scorsi non è però passato inosservato il fatto che il piroscafo sia stato interamente ricoperto con un telone bianco, segno che almeno per il momento non sono previsti interventi di restauro e nemmeno, quindi, la sua “messa a secca” in modo da poter fare entrare nel vivo dei lavori. I tempi, quindi, si allungano ulteriormente e la promessa di vederlo navigare il prossimo anno, quando compirà cento anni, si fa sempre più difficile da mantenere. Il varo ufficiale, con il nome di “Savoia”, avvenne infatti il 31 luglio del 1926 e l’intenzione annunciata anche dallo stesso Salvini era quella di festeggiare la storica ricorrenza con il Patria di nuovo inserito nella flotta. Era stato anche ipotizzato un passaggio, sul piroscafo, della fiaccola olimpica per le Olimpiadi invernali Milano-Cortina che si svolgeranno nel febbraio prossimo, ma ormai l’idea è stata accantonata definitivamente in quanto incompatibile con le tempistiche dei lavori sul Patria.
A spiegare quello che sta succedendo e che, comprensibilmente, sta allarmando più di un appassionato e di un pendolare, abituati ormai a vedere la sagoma del piroscafo prima di arrivare allo scalo di Tavernola o a quello del lungolago, è la stessa Navigazione Laghi. Fanno sapere infatti che «il Patria è stato coperto con un telone per evitare ulteriori depauperamenti all’imbarcazione». È stata creata una speciale copertura su misura che avvolge completamente l’imbarcazione nascondendone, ovviamente, anche il nome. Inoltre dalla Navigazione chiariscono che «raccolti i suggerimenti della Famiglia Comasca su questioni tecniche del progetto, siamo nella fase di interlocuzione con la Soprintendenza per la valutazione dei suggerimenti in essere e procedere, ottenuto l’ok della Soprintendenza, alla messa a terra del progetto esecutivo e a bandire la gara».
Nessuna previsione
Era stata la stessa Navigazione, nel novembre scorso, ad aver organizzato un momento di confronto con il territorio durante la presentazione del progetto di recupero. Per ora, quindi, non è possibile fare previsioni su quando si arriverà al progetto esecutivo (l’ultimo step progettuale) e alla gara, a cui dovranno poi seguire le diverse procedure burocratiche per arrivare all’affidamento dei lavori e all’effettivo avvio del restauro del piroscafo. Il cuore, anche nel piano di intervento presentato nei mesi scorsi, resterà anche in futuro la sala macchine (l’alimentazione rimarrà a vapore) che sa sarà visibile in diversi punti del Patria, anche grazie a speciali lucernari che consentiranno di avere da un lato ambienti più luminosi e, dall’altro, di gustarsi da vicino i dettagli di un pezzo di storia comasca.
© RIPRODUZIONE RISERVATA