Il provveditore: «Quest’anno niente Dad
Doppi turni? Stiamo cercando di evitarli»

Marco Bussetti: «Le indicazioni del ministero escludono le lezioni a distanza - Sul problema degli accessi dialoghiamo con la Prefettura, ma va gestito globalmente»

Niente Dad a settembre, quanto al doppio ingresso al mattino è possibile aprire un dialogo.

È in sostanza questa la posizione del provveditore di Como Marco Bussetti in vista della ripresa dell’anno scolastico, fissata il giorno 13 del prossimo mese.

L’ex ministro non ha mai escluso del tutto il possibile ricorso alla didattica a distanza, ora però dal ministero dell’Istruzione - il dicastero che era stato il suo - hanno esplicitamente chiesto di evitare le lezioni online, a meno di una recrudescenza della pandemia. Il tavolo prefettizio invece a fine mese deve decidere se far entrare due terzi degli alunni delle superiori alle otto e il restante terzo alle dieci. Un’ipotesi che non piace ai presidi e che fa arrabbiare i genitori.

«Bisogna rispondere alle indicazioni del ministero e rispettare le norme – ragiona Bussetti - Sulla didattica a distanza si è sempre detto che si sarebbe fatto il possibile per evitarla. Le ultime linee ministeriali, al netto della pandemia, escludono questa opzione».

Impossibile, fa notare Bussetti, costruire a tempo record nuove scuole con aule più grandi e triplicare le corse bus. Ma il tema dei trasporti e delle classi ristrette è sul tavolo dall’inizio della pandemia, più di un anno e mezzo fa.

«Riguardo al doppio ingresso al mattino è in corso un dialogo in Prefettura – dice ancora Bussetti - è un tema che l’intero sistema locale deve affrontare, perché ricade sulle singole scuole, ma riguarda i mezzi pubblici, le situazioni di assembramento, tanti e diversi fattori da calcolare e valutare».

Le associazioni dei genitori si sono pubblicamente schierate contro la Dad e contro il doppio turno alla prima campanella. Per chi abita in provincia vuol dire rientrare la sera a casa. C’è poi il nodo del lago con la Regina destinata a rimanere chiusa a lungo per i cantieri. Buona parte dei presidi degli istituti superiori sottolinea e critica il nodo dei trasporti e in particolare dei bus sul quale poco è stato fatto. Di contro l’agenzia per il trasporto pubblico locale promette massimo impegno, ma senza, dice, poter fare miracoli.

Nonostante la campagna vaccinale in corso l’anno scolastico alle porte si prospetta come una corsa ad ostacoli. Non basta la buona adesione nella fascia tra i 12 e i 19 anni e l’obbligo introdotto per il personale scolastico. In molte classi con poco spazio a disposizione i ragazzi dovranno indossare comunque le mascherine e in caso di febbre e sintomi scattano sempre tamponi e quarantene, un incubo per le mamme e i papà con i bambini più piccoli delle materne e delle elementari rimasti senza vaccinazioni.

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