Il questore e le truffe agli anziani: «Più prevenzione contro gli sciacalli»

Il caso Diminuiscono i casi, ma aumentano gli arresti: «La repressione da sola non basta». Da inizio anno già 246 frodi denunciate. Un episodio su tre vede come vittime i pensionati

«Questi sciacalli colpiscono i deboli, e così facendo aggravano le loro fragilità». Il questore di Como, Marco Calì, non usa la diplomazia per bollare i truffatori di anziani. E dopo il caso della pensionata comasca derubata di tutto l’oro che aveva in casa, nell’ennesima truffa contro i pensionati comaschi, non ha alcuna intenzione di aggirare il tema e renderlo meno amaro. Anzi. Che la questione delle frodi contro le persone più anziani sia uno dei problemi maggiori, sul fronte della sicurezza, nessuno lo nasconde. Anche se, osservando i freddi dati statistici, il fenomeno sembra in flessione rispetto a un anno fa.

I numeri

Complessivamente tra gennaio e la metà di ottobre sono state denunciate, in provincia di Como, 246 frodi in totale. Di queste una su tre è una truffa ai danni degli anziani. Lo scorso anno i numeri erano decisamente più elevati, con 414 denunce (nello stesso arco di tempo).

Ciò che è cambiato, da un anno con l’altro, è la risposta degli investigatori che, nel 2024, hanno già arrestato quattro persone, tutte accusate di truffa ai danni di anziani (lo scorso anno solo una persona era invece stata arrestata). Sostanzialmente invariate le denunce a piede libero (40 nel 2023, 38 quest’anno).

«Il problema è che nonostante gli sforzi la risposta repressiva, contro questo tipo di reati, non è agevole. La prevenzione funziona molto meglio - prosegue il questore di Como - L’intervento legislativo nei confronti delle truffe agli anziani c’è stato, ma le frodi in generali sono ancora viste come un reato secondario». Ma, soprattutto quando le vittime fanno parte della fetta più fragile della popolazione, le conseguenze rischiano di essere gravi.

«Sono reati irritanti - prosegue Marco Calì - perché già spesso gli anziani si affievoliscono nella considerazione di se stessi, se poi restano vittime di episodi così subiscono spesso contraccolpi ferali». Sul fronte della repressione, i quattro arresti di quest’anno sono un risultato per certi versi clamoroso, sia per via della normativa (che prevede arresti facoltativi e non obbligatori, quando colti in flagranza) sia per via della difficoltà di rintracciare i colpevoli.

I consigli

«Senz’ombra di dubbio la prevenzione è l’arma migliore - sottolinea il questore - Per farlo bisogna riprendere il controllo sociale. Se all’interno del proprio condominio sappiamo che vivono delle persone anziani, è importante aiutarle e, in caso di presenza di sconosciuti, intervenire per tutelare chi è più fragile». Perché «gli sciacalli approfittano dell’indifferenza e della sottovalutazione del fenomeno». La «coesione sociale è sinonimo di sicurezza».

E poi bisogna far passare un concetto essenziale: «A casa delle persone le forze di polizia non vanno e lo stesso vale per le società di servizi. E di certo polizia e carabinieri non chiamano per denunciare incidenti che coinvolgono persone care. Comunque - conclude il questore - quando qualcuno si presenta a casa propria, bisogna sempre comporre il 112 e chiedere conferma».

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