Cronaca / Como città
Martedì 26 Marzo 2024
Il rogo di Breccia. L’arrestato: «Io non c’entro»
L’interrogatorio L’uomo in cella per l’incendio di via Venturino nega ogni accusa
Ha negato tutto, dicendo di non sapere nulla dell’incendio. Si è svolto ieri mattina nel carcere del Bassone (davanti al giudice Walter Lietti e all’avvocato Alessandro Toselli) l’interrogatorio di Aziz El Harda, il marocchino di 42 anni arrestato dalla polizia in seguito all’incendio doloso sviluppatosi nella notte tra venerdì e sabato in via Venturino, in un caseggiato con 95 famiglie tutte evacuate nel pieno della notte.
L’uomo era stato da subito tra i sospettati, essendo l’incendio partito – in attesa della ricostruzione finale dei vigili del fuoco – dal box di pertinenza della compagna che abita proprio nello stabile. Poco distante gli uomini della Mobile – che hanno preso in carico le indagini – hanno anche recuperato un accendino posto sopra i documenti del sospettato, che tuttavia ha negato di sapere qualcosa di quelle fiamme dolose. Il giudice per il momento ha disposto la sua permanenza in carcere, iscritto sul registro degli indagati del pm Simona De Salvo.
Breccia, i residenti: «Abbiamo sfiorato la tragedia». Video di Toppi Martina
Intanto arriva una lettera di ringraziamento ai soccorritori inviata dai condomini, testo firmato dal presidente del Cda di Cooperativa di Abitazione Comense, l’avvocato Antonio Lamarucciola: «A nome dei soci residenti in via Venturino, dei consiglieri ed in particolare della consigliera di amministrazione delegata per il condominio Doina Maksymets, esprimiamo un sentito ringraziamento ai soccorritori, ai Vigili del Fuoco e agli agenti della Squadra Volante e della Mobile della Polizia di Stato che sono intervenuti tempestivamente nella notte di venerdì scorso per prestare aiuto nelle concitate fasi successive allo scoppio dell’incendio – si legge – La tempestività dell’intervento e le spiccate competenze del personale che ha operato sul posto hanno garantito la salvezza degli abitanti ed il contenimento dei danni».
Danni che, sottolinea la lettera, «sono tuttora in corso di accertamento ma che paiono comunque ingenti, soprattutto agli impianti condominiali presenti lungo tutto il corsello dei box».
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