Cronaca / Como città
Lunedì 06 Dicembre 2021
«Il sì alle scritte
sull’asfalto?
Era una battuta»
Il leghista Claudio Borghi sulla serata a Camerlata
«Massima solidarietà, perché secondo me ogni tanto scrivere un po’ sull’asfalto va bene».
Questa la frase pronunciata dal deputato leghista, e consigliere comunale del capoluogo, Claudio Borghi, durante la serata comasca di presentazione del libro della giornalista Maria Giovanna Maglie. Quelle parole , ci tiene a precisare l’esponente del Carroccio, erano «una battuta di spirito, pronunciata dopo che la conferenza era terminata». E, come venerdì sera «si stava ridendo dell’assurdità di una situazione», anche ieri Borghi ha riso della lettura data alla sua affermazione.
La vicenda risale a venerdì. Borghi e Maglie sono a Como, a Camerlata, per la presentazione del libro della giornalista. Si parla di Green pass, della campagna vaccinale «e del fatto che ci sono delle categorie alle quali, come gli anziani, il Covid fa malissimo e quindi è giusto che si vaccinino, mentre per i bambini la questione deve essere trattata con maggiore delicatezza».
Ma arriviamo alla questione delle scritte. Dal pubblico, due ospiti raccontano di essere finite nel mirino della Digos per alcune scritte sull’asfalto. L’accusa? Imbrattamento. Il deputato ride, iniziando a ricordare che sulle scritte sui muri «la Lega ha una lunga storia».
Le frasi, in questo caso, sarebbero però state scritte sull’asfalto: «Secondo me vi prosciolgono», ha risposto il parlamentare. Manifestando poi «massima solidarietà, perché secondo me ogni tanto scrivere un po’ sull’asfalto va bene, la Lega ha una lunga tradizione di scritte sul muro: Lega Nord basta tasse, io me lo ricordo che ogni tanto si scriveva da qualche parte», afferma. E poi fa scoppiare l’applauso della sala: «L’istigazione a delinquere è un reato, l’applauso al reato non lo è», ha affermato scoppiando in una risata.
«Si rideva dell’eccessività del fatto che delle persone fossero finite indagate per delle scritte sull’asfalto», ha precisato ieri il parlamentare leghista.
«Scritte come quelle che talvolta fanno i tifosi del ciclismo, per supportare gli sportivi - ha aggiunto Borghi - e davanti a questo ci può stare che uno dica: vabbè, e poi si faccia una risata».
Il deputato ha quindi ribadito: «Si trattava di una battuta di spirito, fatta a conferenza finita».
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