Cronaca / Como città
Domenica 02 Febbraio 2025
Il sindaco: nidi ai privati e Magnolia chiuso
Comune Rapinese: «Apertura decisa alle realtà del Terzo settore. Stessa qualità, ma risparmiamo risorse preziose». E le rette? «In base al reddito, come oggi. Qualche radical chic farà 300 metri in più». Poi rilancia lo stop a via Passeri
Aveva detto che sul tema dei nidi, dopo la sentenza del Tar sul “Magnolia” (i giudici avevano accolto il ricorso motivandolo con il fatto che la competenza non fosse della giunta, ma del consiglio comunale), non avrebbe fatto dietrofront. Ora, però, il sindaco Alessandro Rapinese non solo porterà sul tavolo dell’esecutivo (e poi in consiglio, dove si annuncia battaglia) la chiusura della struttura di via Passeri, ma spinge sull’apertura della gestione ai privati, intese come realtà del Terzo settore. Lo aveva inserito nel programma e ora accelera.
I tempi? Per il documento in giunta molto brevi, poi la palla passerà all’aula, mentre per il cambio nella gestione sarà attuato in modo progressivo, tenendo conto dei pensionamenti (non ci saranno più assunzioni in quel settore). «La delibera in arrivo che, se tutto andrà come previsto, sarà in giunta nel giro di due settimane – dice Rapinese – prevederà nuovamente la trasformazione del nido Magnolia in un ampliamento della scuola materna esistente e conterrà un’apertura decisa nei confronti del Terzo settore, composto da realtà del territorio che, ad esempio, per il Comune già si prendono cura di disabili, anziani e, in buona parte dei nidi, di alcuni servizi già ora erogati ai bimbi».
Le ragioni
E aggiunge: «Il risultato sarà rendere sostenibile per sempre il servizio asili nido, la qualità sarà come minimo uguale a quella attuale e verranno risparmiate preziosissime risorse pubbliche da destinare ad altri settori oggi in affanno e, soprattutto, aumenteremo sensibilmente il numero di posti nido gestiti dal Comune e per i quali le famiglie potranno pagare la retta in base al reddito, esattamente come ora».
Il sindaco parla di «rivoluzione» e chiarisce: «Vogliamo investire al meglio i denari della cittadinanza potendo spendere i soldi risparmiati in altri servizi, magari assumendo agenti di Polizia locale o in altre iniziative in favore del popolo e aprire la gestione il più possibile al Terzo settore. Questo si può fare grazie al Regolamento dell’amministrazione condivisa votato all’unanimità, con anche la benedizione delle “mamme del Pd”, in consiglio comunale».
Gli esempi
Si guarda a Lora e a Sagnino: «Abbiamo esempi di nidi esternalizzati, sempre più richiesti, come quello di Lora, e recentemente abbiamo avuto riscontri estremamente positivi da Sagnino dove, grazie all’assessore Roperto, è attivo un progetto di coprogettazione con il Terzo settore». Rapinese, prevedendo polemiche, mette le mani avanti: «Diciamolo subito, nessun nostro dipendente subirà alcuna riduzione dell’orario di lavoro o, peggio, licenziamento. A chi dovesse ricominciare con le polemiche relative alla chiusura del Magnolia dico che con questa rivoluzione ci saranno più posti disponibili per le famiglie in difficoltà che, senza l’applicazione delle tariffe Isee, non potrebbero usufruire del servizio. Gli unici a piangere saranno i radical chic con il Rolex al polso per i quali fare 300 metri in più è una tragedia perché vogliono utilizzare la loro fiammante bicicletta d’epoca con seggiolino fatto su misura dall’artigiano di fiducia».
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