Il teatrino dell’ausiliario della sosta
Agli “amici” solo multe finte ( video )

Il retroscena dell’inchiesta per corruzione condotta dalla polizia locale

«Loro danno una mano a noi, noi diamo una mano a loro». Ineccepibile, non fosse che il “loro” era in realtà un pubblico ufficiale e che la “mano”, codice penale alla mano, è stata reinterpretata dall’accusa come corruzione.

Spuntano testimonianze, chat, e video nell’inchiesta condotta dagli agenti dell’Unità Operativa Sicurezza Urbana della polizia locale a carico dell’ausiliario della sosta (anzi ex: lo scorso dicembre è andato in pensione, dopo essere stato sospeso dal servizio da parte di Csu) accusato di aver omesso di multare le auto di un ex dipendente del ristorante Il vecchio Borgo di piazza Matteotti, nonché quelle di colleghi e clienti, in cambio di pranzi gratis nel locale.

I retroscena

L’inchiesta che ha fatto finire sotto accusa Fausto Facibene, 66 anni ex ausiliario della sosta per conto di Csu, e Sameh Etman, 37 anni, egiziano fino allo scorso dicembre dirigente della Funny Group, la società (del tutto estranea alle contestazioni) proprietaria del Vecchio Borgo, con il ruolo di “capo sala” del ristorante, è nata su impulso dei datori di lavoro dell’ausiliario. È stata la Csu a segnalare alcuni episodi sospetti a carico del proprio dipendente. La polizia locale ha così iniziato a monitorare la zona e in poche settimane registra una serie di curiosi comportamenti da parte del Facibene (per inciso: lui, attraverso i suoi avvocati, Anna Gallina e Marco Minutella, nega ogni accusa, e si dice pronto a chiarire tutto).

https://www.laprovinciadicomo.it/videos/video/ausiliario_1048346_44/?attach_m&object_id_from=1372582&content_type_from_id=11

I vigili hanno sentito, fin da subito, alcuni turisti ospiti del b&b il Vecchio Borgo le cui auto erano state risparmiate dalla multa, pur non esibendo il biglietto del parcometro: «Al check in - la risposta - ci hanno detto che non c’era bisogno di pagare i posti blu perché i vigili non avrebbero sanzionato».

Con l’accordo della Procura, gli agenti decidono allora di piazzare una telecamera per monitorare i movimenti in zona e dai video emergerebbe quello che una testimone ha chiamato «il teatrino messo su» per dare una parvenza di legalità al passaggio dell’ausiliare della sosta. In un caso Facibene avrebbe finto di multare la Bmw di Etman solo per giustificare la multa, quella sì vera, appena data all’auto parcheggiata accanto (e che non era tra quelle “amiche” da non sanzionare). «Una scena paradigmatica» l’ha definita il commissario capo Aurelio Giannini, responsabile dell’Unità Operativa Sicurezza Urbana.

Il pagamento riparatore

In un video ripreso dagli agenti, poi, si scorge l’ausiliario arrivare in piazza, controllare le auto e avvisare l’amico Etman e gli altri dipendenti di inserire pochi centesimi nel parcometro per dare una parvenza di legalità.

«Ci tengo a sottolineare - è stato il commento del nuovo direttore di Csu, Angelo Pozzoni - che l’inchiesta, partita su segnalazione della società, dà sostegno alla parte sana della Como Servizi Urbani, che direi essere la totalità dei suoi dipendenti».n 

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