Cronaca / Como città
Domenica 08 Dicembre 2024
Il trolley e il collo alla Maurizio Costanzo. Così è stata risolta la rapina in centro
Polizia Anatomia di una indagine: ecco come si è arrivati all’arresto dei tre sospettati. Solo uno dei telefoni del trio accusato del blitz acceso la mattina dell’agguato: era in città
I retroscena dell’arresto dei tre sospettati per la brutale rapina in un’abitazione del centro storico del 2 aprile scorso (una donna di 60 anni presa a pugni al volto e quasi soffocata per portarle via 15mila euro in monili e un Rolex) raccontano di un’indagine fatta di tasselli messi in fila pazientemente. Per comporre un mosaico dal quale gli investigatori sono convinti di aver dato un volto ai presunti rapinatori.
Un’indagine condotta a piccoli passi, tra intuizioni e - perché no - anche quel pizzico di fortuna che non guasta mai. Per chi si fosse perso le puntate precedenti: mercoledì scorso i poliziotti della sezione reati contro il patrimonio della squadra mobile di Como hanno arrestato tre uomini. Si tratta di Francesco Villani, 54 anni di Lipomo, di Antonino Ciancio, 50 anni di Milano, e di Enrique Osvaldo Alvarez Gaona, cileno di 57 anni con casa a Milano. Sono accusati di aver aggredito, malmenato e rapinato una donna nella sua abitazione del centro città.
Subito dopo la formalizzazione della denuncia di rapina, il primo passo dei poliziotti è stato quello di acquisire le immagini delle telecamere del centro. Fotogrammi non nitidissimi, ma che hanno fornito delle prime indicazioni. Tanto che già poche settimane dopo il brutale assalto i due presunti autori materiali avevano quantomeno un volto.
Il taxi
Anche se entrambi avevano delle mascherine al volto, la vittima dell’aggressione ha riconosciuto il tizio grosso che l’aveva gettata a terra e di cui le era rimasto impresso «il collo alla Maurizio Costanzo, come se il doppio mento fosse attaccato al corpo», che nei video si è visto aggirarsi con cappellino a visiera e giubbino in pelle nera. A confermare i sospetti, il colpo di fortuna di cui si diceva: una fonte confidenziale che a un poliziotto milanese racconta di una rapina in centro a Como e fornisce i nomi dei due possibili autori. Uno di questi è grosso, pelato e corrisponde alla descrizione del tizio «con il collo alla Maurizio Costanzo». La fonte dice anche: i due sono rientrati a Milano in taxi.
I detective della mobile, a questo punto, cercano il tassista e lo trovano: alle 8.42 il radio taxi di Como riceve la richiesta di una corsa da Lipomo a Milano per due uomini. Uno grosso, pelato, con cappellino e trolley al seguito. L’altro con occhiali, più magro e capelli non folti. Dalle immagini delle telecamere ecco ricomparire il sospettato pelato e grosso: poche ore prima della rapina si aggirava per il centro proprio con un trolley.
Il basista
Il tassista riconosce i due sospettati: Ciancio e Alvarez Gaona. A chiedere il taxi un numero di cellulare di proprietà di Francesco Villani, di Lipomo. Che - guardacaso - mesi prima aveva lavorato per la vittima della rapina. E il cui volto viene visto non distante dal luogo del brutale assalto nei momenti del colpo. A fare da palo, si sospetta.
L’ultimo tassello, i telefoni cellulari. I tre si contattano e si parlano, quindi si conoscono. Il giorno precedente il colpo risultano tutti insieme. La mattina del blitz solo il cellulare del cileno è acceso e si trova, coincidenza, in centro città. A ridosso della casa svaligiata.
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