Il truffatore di anziani: due anni da scontare in cella

La sentenza Aveva cercato di derubare con l’inganno una coppia di pensionati

Sconterà in carcere i due anni di pena patteggiati ieri mattina in Tribunale in quanto ritenuto essere il responsabile di una truffa ai danni di due anziani in arrivo dal Canton Ticino. E’ questo l’esito finale della prosecuzione del direttissimo che si è svolto ieri mattina davanti al giudice Veronica Dal Pozzo. L’udienza era stata rinviata il giorno precedente per la mancanza dell’interprete essendo l’arrestato un cittadino della Repubblica Ceca che non parla l’italiano.

L’uomo, Robin Lakatos, 36 anni, ha cercato anche di giustificarsi in aula, dicendo in avvio di aver solo risposto ad un annuncio di lavoro su Internet che gli chiedeva di passare in via Italia Libera per ritirare un pacco, negando in sostanza tutti gli addebiti. Poi però, assistito dall’avvocato Barbara Gatti, ha accettato di patteggiare la pena che è stata quantificata in due anni che trascorrerà in carcere, non essendogli stata concessa la sospensione.

L’accusa è stata quella di truffa aggravata in concorso con una complice non ancora identificata, reato aggravato dall’età delle vittime e dall’essersi presentato agli interlocutori che doveva raggirare fingendosi un poliziotto. L’uomo era stato arrestato dagli uomini delle volanti della Questura. Le due vittime, un uomo di 89 anni e una donna di 69, arrivavano da un paese a sud di Bellinzona. Erano stati contattati da una donna che via telefono aveva loro detto che la figlia aveva causato un incidente mortale in Italia e che per questo erano attesi a Como, per consegnare 50 mila euro che servivano per aiutarla nella vicenda giudiziaria.

Lo scambio era stato fissato in via Italia Libera, sul retro della Questura, per questo motivo l’uomo aveva prima deciso di entrate negli uffici proprio della Questura per capire meglio quello che stava avvenendo. Il poliziotto presente all’ingresso aveva però subito capito di trovarsi di fronte ad un possibile raggiro e aveva così avvisato le volanti, che sono poi intervenute bloccando il passaggio della borsa che conteneva 14 mila franchi, le fedi nuziali dei due anziani ticinesi e anche altri oggetti in oro e un orologio di pregio.

L’arrestato, tra l’altro, si era presentato proprio come poliziotto, venendo infine arrestato dai veri agenti che l’avevano condotto in Questura in attesa del processo. Udienza poi slittata martedì per l’assenza dell’interprete e ultimata ieri con il patteggiamento – senza sospensione – alla pena di due anni.

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