Cronaca / Como città
Domenica 02 Febbraio 2025
Il vecchio Sant’Anna ridotto a magazzino: «Tante occasioni perse»
Camerlata Lo scandalo dei letti Covid “dimenticati” riporta il destino dell’enorme area al centro del dibattito. Da Tajana a Spallino: «Quante idee rimaste sulla carta»
Grandi spazi del vecchio Sant’Anna sono ormai utilizzati come depositi. Sale e corridoi dell’ex pediatria e della vecchia neonatologia sono pieni di centinaia di lettiportati da Milano all’inizio del 2022, dopo la fase più drammatica del Covid. È in corso un contenzioso con i loro fornitori stranieri perché mancherebbero alcune certificazioni. Anche nell’ex chirurgia ci sono strumentazioni mediche ferme da anni. Molti edifici attorno al monoblocco di via Napoleona cadono a pezzi, sono chiusi da 15 anni e andrebbero demoliti.
Un vecchio progetto
«È triste sapere che quei palazzi sono utilizzati come magazzini per letti dimenticati – commenta Clemente Tajana, ingegnere e architetto che a lungo si è occupato della cittadella della salute –. A suo tempo era stato redatto un progetto che prevedeva di abbattere il Pronto soccorso a piano terra per fare posto ad una piazza pubblica, per il quartiere di Camerlata, conservando la vecchia chiesetta ormai sparita. Dentro ai grandi volumi degli edifici verso la collina avevamo immaginato una nuova edilizia residenziale, abitazioni a prezzi calmierati per famiglie e lavoratori». Una necessità, quella della casa, che oggi è divenuta pressante, visto il caro affitti e i prezzi alle stelle. «Dimenticato il progetto in Ticosa per realizzare abitazioni via Napoleona poteva essere il luogo adatto – dice ancora Tajana –, unito al potenziamento dei servizi sanitari che oggi comunque nel monoblocco ci sono e mi pare funzionino».
Per la verità l’Asst Lariana sta portando avanti la costruzione verso via Teresa Rimboldi di un nuovo ospedale di comunità, venti letti per i malati più fragili. Dopo un lungo cantiere, sempre in via Napoleona dovrebbe riaprire il Cup, mentre la Croce Azzurra sta cercando di trasferire l’attuale sede in un nuovo edificio al posto del vecchio fabbricato del 118. Certo l’accordo di programma sottoscritto all’epoca della costruzione del nuovo Sant’Anna prevedeva ben altri interventi.
«Avevamo anche proposto delle modifiche all’accordo di programma – spiega Lorenzo Spallino, ex assessore all’urbanistica – mai accettate dalla Regione e dal Comune di San Fermo della Battaglia, interessato a conservare i proventi del parcheggio del nuovo ospedale. L’intervento su via Napoleona è così in buona sostanza fermo, immobile sulla carta».
I tentativi di cessione
Nel 2017 senza esito la Regione ha tentato di vendere per 22 milioni ampie aree del compendio, promettendo poi l’istituzione di un fondo che avrebbe dovuto gestire i beni immobili degli ospedali, che però non ha mai visto la luce bloccando cessioni e valorizzazioni. Prima della pandemia l’Asst Lariana con il supporto di alcune imprese locali aveva tentato di costruire un nuovo reparto di degenza da cento posti. Quindi il Covid ha congelato tutto.
«C’è stato poi un momento di ottimismo – ricorda Mario Landriscina, ex sindaco –, quando sembrava vicina la vendita di alcune aree e l’abbattimento di alcuni edifici. Ma serviva una grossa iniezione di denaro e non si sono presentati investitori interessati. In città purtroppo ci sono diversi luoghi che non catalizzano interesse, penso per esempio al vicino grande padiglione Gb Grassi, da anni di proprietà della Cassa depositi e prestiti, che ancora aspetta un compratore».
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