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Cronaca / Como città
Sabato 08 Febbraio 2025
In carrozzina in centro: «Muoversi è impossibile, ho paura a uscire di casa»
La storia Dopo un incidente, Linda Manzione è disabile: «Troppi ostacoli in città, difficile anche solo andare al bar. Voglio essere autonoma, invece serve l’accompagnatore»
«Da quando mi sposto in carrozzina ho tutta un’altra idea della città. Ora evito di andare in centro, ho troppa paura di farmi male». Il rapporto di Linda Manzione, 25 anni residente ad Albate, con le (tante) barriere architettoniche in città inizia a dicembre, quando la giovane comasca esce dall’ospedale dopo un brutto incidente che le ha provocato la rottura di diverse ossa del corpo, tra cui schiena, bacino e piedi. Ma l’episodio più spiacevole di queste prime settimane in carrozzina è avvenuto pochi giorni fa, quando Manzione è caduta mentre provava a uscire da un negozio.
L’incidente
«Ero in centro ed ero stata per tutto il giorno con amici - racconta -. Poi sono rimasta sola, stavo aspettando che arrivasse mio padre. Ho visto un negozio che mi piace e ho deciso di entrare. Ma, come in tutti i negozi del centro di Como, c’è un gradino da salire all’ingresso, molto alto. Per entrare mi ha aiutata la commessa, ma quando sono dovuta uscire non se l’è sentita di darmi una mano e io ho pensato che ce l’avrei fatta da sola. Ho provato a uscire all’indietro, ma sono caduta e ho battuto la testa». Sul posto, in soccorso di Manzione, è arrivata un’ambulanza e la venticinquenne è stata sedata, per via delle tante fratture che aveva riportato con il primo incidente e che le rendono insopportabile il dolore provocato dal trasporto in ambulanza su una barella rigida. «In ospedale mi hanno tenuta per una notte, per verificare che non avessi rotto altre ossa. Per fortuna non è stato così, ma ho riportato dolori fortissimi ovunque e per i successivi giorni sono rimasta bloccata a letto», continua Manzione.
La prima reazione di amici e parenti, ma anche della giovane stessa, è stata di imputare a sé la colpa di quanto accaduto. «Avrei dovuto aspettare, farmi venire a prendere... me l’hanno detto in tanti, ma non è così. Ho 25 anni e sono autonoma negli spostamenti con la carrozzina, in casa. Il problema è che la città non è sicura per me».
Marciapiedi stretti e dissestati, pendii ripidi, pochi scivoli, tombini instabili, sampietrini e sassi rendono difficile la vita di chi, come Manzione, vorrebbe potersi muovere in modo indipendente. «Non solo - continua -, anche semplicemente andare al bar in centro città con gli amici è diventato un problema. Alcuni locali richiedono di spostarsi ai piani superiori, ma non posso fare le scale. Altri invece hanno i tavolini troppo ravvicinati e con la mia carrozzina non riesco a passare. E spostarmi ad Albate, da casa mia a quella di mia nonna, che è vicinissima, è impossibile: i marciapiedi sono troppo rovinati».
Barriere architettoniche
L’episodio degli ultimi giorni non ha solo spaventato Linda Manzione, ma l’ha anche spinta a denunciare l’accaduto sul proprio profilo Instagram (@lindamazione) in un video. «Vorrei essere aiutata a far arrivare il mio appello a chi può fare qualcosa per eliminare le barriere architettoniche», dichiara la giovane comasca nel video.
Un tema, quello della rimozione delle barriere architettoniche, che è stato già toccato in altre occasioni in relazione al centro città da chi quotidianamente incontra le difficoltà e i tanti ostacoli (a partire dal nuovo lungolago) di cui anche Manzione, con rabbia e frustrazione, ha fatto da poco la scoperta.
«Non voglio sentirmi un soprammobile nella mia città, voglio sentirmi libera», conclude però la giovane sui social, chiedendo aiuto e sostegno nel promuovere il suo appello.
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