In Comune a Como 200 persone protestano per i due nidi chiusi: «Non ci fermiamo». Presenti anche i giostrai

Il caso Mamme con ciucci e striscioni, bandiere dei sindacati ieri a Palazzo Cernezzi. Rapinese: «Lo scontro mi piace, ma ho creato più posti»

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Più di duecento persone nel cortile di Palazzo Cernezzi per protestare contro la chiusura di due nidi pubblici e il no al Luna park.

Giostrai e genitori protestano a Palazzo Cernezzi: 200 le persone presenti. Video di Fabrizio Cusa

Ieri dalle 18 in municipio sono arrivati alla spicciolata molti genitori con i bambini iscritti negli asili cittadini, oltr ai giostrai. Insieme a loro tutti i rappresentanti uniti delle minoranze, di destra come di sinistra, come pure i vertici dei sindacati confederali con le bandiere.

Aperti i cancelli non ci sono state situazioni di tensione, le mamme hanno scandito cori durante i lavori in aula «Siamo marea e non ci fermeremo». E sugli striscioni si leggeva tra gli altro «Difendi..amo i nidi comunali». Tanti genitori in bocca avevano dei ciucci.

La delegazione

Quindi per ragioni di spazi e di ordine pubblico nella sala consiliare è stata fatta entrare solo una delegazione di dieci genitori e dieci giostrai. Da tempo non si vedeva una manifestazione così partecipata sotto al Comune. La maggioranza e il sindaco Alessandro Rapinese però non hanno intenzione di fare passi indietro. La capogruppo del Pd Patrizia Lissi ha chiesto se non fosse possibile ascoltare genitori e giostrai, ma la richiesta secondo il presidente del consiglio comunale Fulvio Anzaldo non era accoglibile, regolamento alla mano. Fischi e fischietti si sono fatti sentire anche dentro al palazzo.

Giostrai e genitori protestano a Palazzo Cernezzi: 200 le persone presenti. Qui i video. Video di Fabrizio Cusa

Botta e risposta in aula

«Registro il fatto che il mio carattere non piace – ha detto Rapinese – farò un corso di bon ton. Noi però creiamo più posti nei nidi. Ma capisco che serva creare panico. Comunque dico: che bello la politica partecipata. Ben venga il palazzo è di tutti». Il sindaco si è lamentato per i genitori che si sono presentati settimana scorsa durante la conferenza stampa per presentare la razionalizzazione dei nidi. Persone che a suo dire «avrebbero battuto i pugni contro la porta».

Rapinese sugli asili nido in consiglio comunale. Video di Fabrizio Cusa

All’indirizzo del sindaco tramite social sono anche arrivati insulti sul tema. «Oh che provvedimento orribile – ha detto con sarcasmo il sindaco – Dare un servizio in più è da criminali? In passato i posti li avete solo diminuiti. A me però piace lo scontro e non mi sono mai nascosto dietro ai bambini. Se poi gli asili li volete sotto casa, bene, ma non parlate di mobilità intelligente». Occorre ricordare che l’amministrazione comunale ha disposto la chiusura da settembre del nido di via Passeri e dall’anno prossimo di quello di Monte Olimpino. Concentrando gli educatori la giunta conta però di ricavare 36 posti in più. Quanto al Luna park ha ridotto di molto gli spazi offerti ai giostrai, tanto secondo gli organizzatori da cancellare la tradizione.

Rapinese sui parcheggi in consiglio comunale. Video di Fabrizio Cusa

Rapinese sui parcheggi in consiglio comunale. Video di Fabrizio Cusa

Tutti i consiglieri dei gruppi di minoranza sono intervenuti sul tema. «Un sindaco è chiamato a rappresentare tutti i cittadini - ha detto la capogruppo della Lega Elena Negretti – e invece abbiamo visto scene vergognose. Questa maggioranza che sta in silenzio è complice dell’offesa che i cittadini ricevono dal sindaco da giorni». «Ma voi consiglieri di maggioranza è questo che speravate in campagna elettorale? - ha chiesto Giordano Molteni, consigliere del gruppo misto già candidato per il centrodestra – un sindaco che parla di città bolscevica e di Real Madrid?». «Il Comune eroga un servizio e investe – così Stefano Legnani consigliere del Pd – in questo caso sul futuro dei bambini. L’invito alla maggioranza è ascoltare i cittadini nel cortile».

Manifestano anche i giostrai del Luna Park

«I grandi politici il lavoro lo creano, non lo tolgono». Questa frase campeggiava su uno dei tanti striscioni esposti ieri nel cortile antico di Palazzo Cernezzi. Dietro c’erano decine di lavoratori del Luna park che con ogni probabilità quest’anno non si terrà a Pasqua a Muggiò.

«Il Comune ha drasticamente ridotto gli spazi a disposizione del Luna Park – ha commentato Vincenzo La Scala, uno dei rappresentanti dei giostrai – Abbiamo fatto ricorso e l’ultima sentenza respinge le nostre richieste, ma solo sulla base delle tempistiche. Secondo i giudici ormai non abbiamo più tempo. Perciò abbiamo depositato un piano per organizzare solo due settimane e non quattro il nostro appuntamento».

Il primo cittadino Alessandro Rapinese ha già spiegato più volte che la sua risposta, in ogni caso, sarà no. «Ci sfugge la volontà politica di offendere una intera categoria – prosegue La Scala – per noi il Luna park di Como è lavoro. E’ una commessa importante per più di una sessantina di famiglie». Ora però per i giostrai le possibilità di fatto si sono esaurite. «Potrebbero esserci ancora gli estremi per fare ricorso ai legali – spiega Danilo Parisi, altro referente dei giostrai – Il Comune ci impedisce di lavorare».

I giostrai hanno presentato una relazione a Palazzo Cernezzi. «Con la presente, la scrivente commissione tecnica del tradizionale Luna park di Como – si legge nel documento - che per le festività della Santa Pasqua è presente in Como da quasi cento anni e che dal 1974 installa ininterrottamente nell’area di via Sportivi Comaschi, vuole evidenziare alcune circostanze, anche relative alla ben nota vicenda processuale. L’auspicio è che, mettendosi una mano sul cuore, si comprendano gli effetti devastanti derivanti dal mancato svolgimento del Luna park».

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