In Cattedrale è spuntato il grande ombrello giallo e rosso che da sempre indica il periodo di interregno

Curiosità Un simbolo presente anche sul sito della Santa Sede da pochi minuti dopo l’annuncio ufficiale della morte del Pontefice. È anche in Duomo

È conosciuta soprattutto come elemento essenziale dello stemma in caso di sede vacante. Ma, più in generale, si tratta di uno dei simboli concessi dal Papa quando una chiesa gode del rango di basilica. Proprio come la Cattedrale di Como. Ecco perché, ieri, a sinistra del tabernacolo dell’altare dell’Assunta, è comparsa la cosiddetta “basilica”, gonfalone a forma di ombrellone a gheroni rossi e gialli, ossia i colori tradizionali del pontificato. In araldica, come detto, l’immagine stilizzata compare insieme alle chiavi incrociate proprio per indicare il periodo di interregno tra la morte di un pontefice e l’elezione del suo successore. Tale simbolo fu utilizzato per la prima volta nelle monete coniate nel 1521.

Detta in latino “umbraculum” (ombrellino), la basilica è un elemento storico delle insegne papali, fin da quando – un tempo – veniva utilizzata quotidianamente per fare ombra al pontefice. In generale, era usata per i personaggi ragguardevoli, facendo parte del cerimoniale d’accoglienza: da qui si spiega la sua presenza nelle basiliche pontificie di Roma – da cui, per l’appunto, ha preso il nome – per essere sempre pronti a ricevere le visite papali.

Il gonfalone un tempo era anche affiancato da un’asta con una piccola campanella, che suonava per annunciare l’arrivo del Papa in viaggio su un carro. O, comunque, per ribadire la sua presenza all’interno di una processione: tale utilizzo è documentato storicamente da un ciclo di affreschi del 1248 nell’oratorio di San Silvestro della basilica dei Quattro Coronati al Celio, nell’Urbe.

Sempre in segno di lutto, ieri in Cattedrale è stata esposta un’immagine di papa Francesco a poca distanza dalla cattedra vescovile, vicino ai fiori predisposti per le celebrazioni pasquali.

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