In fuga dalla Nigeria verso Como: si conoscono in città e si sposano

La storia Due vite che si sono incrociate, o, per usare le parole di Vittorio Nessi che li ha sposati: «Due lucciole che si ritrovano in una sola luce». La storia a lieto fine è quella di Osamudiamen e di Kate

Due lucciole perse nell’ignoto che si ritrovano in una sola bellissima luce. Da un piccolo villaggio della Nigeria fino a Como, lungo anni di strade lastricate di buio, paure e ostacoli. Ma ieri sui volti di Osamudiamen Samuel e Kate Agbi c’erano solo immensi sorrisi.

Con in braccio la loro bimba e nel cuore un piccolo in arrivo, che presto moltiplicherà l’amore della famiglia, Osamudiamen e Kate si sono sposati nella sala consiliare del Comune di Como. A circondarli in un ideale abbraccio, gli amici della comunità nigeriana, Silvia Cantaluppi della Casa della giovane, l’immancabile Don Giusto Della Valle e, al fianco, due testimoni speciali: Daniela Guarnotta per lo sposo e Barbara Rodighiero per la sposa, entrambe dell’organizzazione no profit Como Accoglie.

L’immagine di due fragili, ora forti, lucciole che superano l’oscurità della violenza e dell’indifferenza l’ha evocata Vittorio Nessi, consigliere comunale ed ex magistrato che li ha uniti in matrimonio: «Oggi anche per me è un giorno di gioia», ha esordito emozionato. Nessi ha ripercorso il viaggio dei due giovani, quello di Kate, messa su un aereo a diciassette anni contro la sua volontà senza alcuna idea del luogo di destinazione. Kate che vive un’esperienza durissima, arriva a Como aiutata dalla Croce Rossa, viene accolta dalla Casa della giovane e piano piano riprende a vivere. E quello di Osamudiamen, un’odissea di quattromila chilometri, nove mesi di cammino esposto a torture e brutalità. Poi il fatidico giorno della traversata in mare, il Mediterraneo che per quelli come lui non è una culla ma una bara, che non unisce due sponde, ma le divide. Osamudiamen sbarca a Lampedusa, arriva a Como, ha problemi gravi alla vista, ma trova braccia pronte ad accoglierlo e un lavoro in uno degli alberghi più lussuosi del Lago di Como. Osamudiamen e Kate non si conoscevano, si sono incontrati a Como, si sono innamorati e hanno costruito una famiglia. E ieri, nella città dove hanno messo radici, è stata sancita la loro unione. Quella stessa città da cui rischiavano di essere mandati via.

«C’è stato chi ha aperto loro una casa e ha trovato loro un lavoro, braccia protese per accogliere e curare – ha ripetuto Nessi - Prendersi a cuore una persona e considerarla parte di noi stessi, sentire il suo dolore come il nostro è ciò che ha tenuto accesa la loro luce».

Dice con modestia Daniela Guarnotta: «Tutto è dipeso dalla loro forza di volontà, loro ci hanno sempre cercati».

Nessi, a Samuel, la prima volta che l’ha incontrato ha chiesto: «Che cosa desideri dalla vita?». La risposta: «Avere una famiglia, dei figli e dignità. La famiglia che dà il senso della propria identità, i figli che sono proiezione verso il futuro. «Ma non si può vivere senza dignità, e la dignità è il lavoro» ha ribadito Nessi.

Questo per Osamudiamen e Kate è il giorno della festa. Il volo si è concluso, è il momento di essere felici. Vicino a loro, per un attimo, tutti ci si è sentiti parte di un’unica, grande, famiglia umana.

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