Cronaca / Como città
Lunedì 19 Ottobre 2020
In piazza Volta è scattato il coprifuoco
A mezzanotte tutti a nanna
Le forze dell’ordine impongono lo sgombero - Multe per le mascherine, controlli anche ieri pomeriggio
Como
Dieci, nove, otto, sette... Un countdown corale – scandito a squarciagola – ha messo fine l’altra sera alla grande soirée di piazza Volta, l’ormai tradizionale appuntamento dei fine settimana comaschi al tempo del Covid.
Buone e cattive notizie. Quella buona, se è vero quel che fanno sapere dalla stanza dei bottoni, è che finalmente s’è dormito, magari non alle 23 e però a mezzanotte e qualcosa sì, che per chi vive da queste parti è già un passo avanti dopo mesi di schiamazzi. Quelle cattive riguardano invece la scarsissima propensione, di cui si è avuta conferma anche l’altra sera, a indossare la mascherina da parte di una pletora di ragazzini che – beati loro – stentano per questioni anagrafiche a mettere a fuoco il rischio di una corsa in moto, figurarsi quelli di una polmonite.
Per guardare il bicchiere mezzo pieno bisogna prendere atto della “liberazione” della piazza., al termine di una serata identica a tante altre, con le solite minicar a inseguirsi nel piazzale, il solito sbraitare, il solito insozzare. Le forze dell’ordine hanno durato un po’ di fatica in più per convincere un gruppo di irriducibili che pretendeva di poter bivaccare ancora un po’ in via Rubini. Poi però è calato il sipario.
«La polizia locale ha comminato diverse multe», conferma l’assessore alla Sicurezza Elena Negretti, garantendo che ovviamente verifiche e controlli non solo proseguiranno ma che, nel caso, saranno intensificati nei giorni e nelle settimane a venire. Molto dipenderà dalle decisioni del Governo e dall’andamento di un’epidemia i cui ultimi dati lasciano pochi margini di dubbio.
Ieri pomeriggio, intanto, sempre sotto l’egida della questura, si è svolto un altro servizio coordinato di controllo, che ha coinvolto tutte le forze dell’ordine, polizia, guardia di finanza, carabinieri assieme alla polizia locale, con il solito scopo di verificare distanziamento e utilizzo dei dispositivi anti contagio. Il livello di indisciplina è ancora alto, soprattutto tra i più giovani.
Restano, sulle chiusure anticipate e sui divieti di servire da bere in piedi, le tante perplessità degli esercenti, cui ormai calzano molto bene i panni delle vittime sacrificali di tutto questo vietare e decretare. Gli assembramenti, nel fine settimana, non sono mancati neppure con i nuovi orari e con le nuove disposizioni. Né sulla panchine sotto il monumento ad Alessandro Volta né, per dire, in viale Geno, altra meta della movida più giovane (dove però sabato sera si è visto un po’ meno movimento di quanto se ne fosse registrato nei precedenti fine settimana). L’auspicio è che laddove non bastasse il buon senso, agisca la stagione fredda. Il problema dei locali resta comunque. A partire dalle discoteche. Chiuderli non basta a contenere la voglia di divertirsi. Specie a 17 anni.
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