La protesta dei nidi scende in strada. Il sindaco non replica

Il caso «Chiudere gli asili è una grave responsabilità» - Sfila in centro città il corteo di genitori e sindacati - «Il Comune cambi rotta». Nessun commento dal palazzo

«Chiediamo che Como sia una città a misura di famiglie, non solo dei turisti. Questa giunta non ascolta e non guarda la realtà di chi lavora. Gli asili nido educano i nostri figli e chiuderli è una gravissima responsabilità».

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Con queste parole, martedì mattina, genitori e sindacati si sono presentati nel cortile interno di Palazzo Cernezzi, dopo il corteo partito dal nido di via Passeri e che ha attraversato le vie della città. Nel contempo, sciopero del personale dei nidi per il quale, hanno evidenziato i sindacati, l’adesione è stata totale. Assunzioni pubbliche, riapertura nidi Magnolia, Coccinella e Nuvoletta, cessazione collaborazioni coi privati: questo al centro delle richieste, per le quali genitori e sigle sindacali sono scesi in piazza.

«Non c’è ascolto»

Presenti tante famiglie con i bambini, al grido di “No alla chiusura dell’asilo nido Magnolia, i bambini hanno diritto alla felicità” e “Como in Serie A, bambini in Serie B”, fino alla bara di cartone con le scritte “No alla privatizzazione” e “Non lasciamo morire i nidi comunali”. Il corteo è stato scortato dalle forze dell’ordine, con qualche inevitabile rallentamento soprattutto al passaggio su lungolario Trento. «Siamo qui per manifestare contro questa amministrazione perché non siamo stati ascoltati fino a oggi – spiega Martina Magistro, del comitato genitori -. Abbiamo raccolto più di 3500 firme, organizzato un pranzo sociale, due assemblee cittadine e nonostante questo non abbiamo avuto riscontro dall’amministrazione. A oggi ci rendiamo conto che non c’è un ascolto verso i bisogni dei cittadini e delle famiglie, stiamo quindi provando a sensibilizzare quanto più possibile la cittadinanza». Presenti ieri tutte le sigle sindacali. «Chiediamo all’amministrazione di cambiare la rotta, non chiudere l’asilo nido di via Passeri, non esternalizzare l’asilo di Monte Olimpino e di Sagnino e fare assunzioni di personale – evidenzia Alessandra Ghirotti, della Cgil -. L’asilo nido pubblico a Como ha una storia di quasi 50 anni e non vogliamo che finisca».

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