Cronaca / Como città
Mercoledì 16 Ottobre 2024
Incidenti a Como e in provincia: i numeri, i mezzi più coinvolti e i giorni con più scontri
Strade Nel 2023 si sono registrati 20 decessi, diminuiscono i traumi totali. Ben 149 gli investimenti di pedoni. Tra le cause principali il mancato rispetto della segnaletica (25,8%), la guida distratta (22%) e la velocità (20,5)
Più incidenti, ma con meno morti e feriti, il 25% dei sinistri della provincia di Como si verificano in città.
I dati raccolti dall’Aci dicono che nel 2023 sulle strade comasche si sono verificati 1.389 incidenti, con 1.818 persone ferite e 20 decedute, contro i 1.366 sinistri contati nel 2022 dove però si erano ferite 1.843 persone e ne erano morte 30. Sale di un punto percentuale il tasso di incidentalità, ma diminuiscono traumi e decessi.
Sono le strade urbane il teatro dove si verifica il maggior numero degli scontri (il 53% del totale), meno quelli che hanno interessato le strade vicine all’abitato (22%) e le provinciali e le statali (20%). L’8,4% degli incidenti si verifica quando piove, luglio e aprile sono i mesi con più incidenti, il sabato è il giorno peggiore e la fascia oraria più pericolosa è quella tra le 14 e le 17. Gli scontri tra auto sono la tipologia di incidente più frequente (590), seguono tamponamenti (268), investimenti di pedoni (149), urti a veicoli fermi o arredi (176) e fuoriuscite (80).
I veicoli
I veicoli coinvolti negli incidenti oltre alle auto (1.662 sinistri) sono le moto (429), camion e veicoli commerciali (146), le bici (122), i motorini (73), i monopattini elettrici (31), le bici elettriche (11) e gli autobus (8). Nel 47% dei casi gli incidenti si verificano su rettilinei, nel 20% agli incroci o alle intersezioni segnalate e nel 17% in curva.
Le ragioni per cui si sono verificati gli incidenti sono per lo più il mancato rispetto dei segnali (25,8%), la guida distratta (22%) che però è anche la principale causa dei casi di decesso (29,4%), quindi l’eccessiva velocità (20,5%) e la mancata distanza di sicurezza (10,9%). Dei 20 morti sulle strade comasche, otto erano a bordo di un’auto, sei in moto, tre in bici, uno in motorino, uno in monopattino ed uno infine era un pedone. Il 65% dei feriti sono maschi.
I feriti
La classe d’età che vede più ferimenti è quella compresa tra i 30 e i 54 anni (38%), poi quella tra i 18 e i 29 (26%), seguono i cittadini tra i 55 e i 64 anni (13,8%) e gli over 65 (12%). «Mi pare confortante l’assenza di mortalità nelle strade urbane - commenta Mario Lavatelli, presidente dell’Associazione utenti della strada Como - ma occorre migliorare riguardo agli incidenti con feriti. Si rileva un effetto protettivo delle rotatorie rispetto agli incroci. Occorre agire sull’educazione alla circolazione responsabile già dalle scuole. Tendiamo a sottovalutare i pericoli della distrazione e dell’alta velocità. I dati riportati lo confermano».
Il capoluogo ha registrato una contrazione degli incidenti (dai 366 del 2022 ai 357 del 2023), dei ferimenti (da 456 a 446) e dei morti (da sei a zero).
Sono 332 i sinistri avvenuti sulle strade urbane, il 93% del totale, 11 si sono verificati in autostrada, meno le altre direttrici. Coinvolte oltre alle auto (367) anche moto (152), camion e furgoncini (42), bici (30), motorini (25), monopattini (12) e bici elettriche (5), bus (4).
La colpa è del mancato rispetto dei segnali (26%), della velocità (26%), della guida distratta (18,5%), della scarsa distanza (9%) e delle manovre irregolari (9%).
Tra i feriti 166 in tutto le persone in moto, che risultano dunque più pericolose delle auto, 148 persone a bordo rimaste ferite, quindi coinvolti negli incidenti, 52 pedoni, 27 ciclisti, 26 in motorino, nove su un monopattino, sette su furgoni o camion, cinque in bici elettrica e tre in autobus.
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