Incubo pendolari, in orario solo 4 treni su 10

La statistica Abbiamo monitorato i viaggi dell’ultimo trimestre: sulla Como Lago-Cadorna più disagi che certezze. Su alcune corse si accumulano oltre due ore di ritardi al mese

L’assessore regionale ai Trasporti non mente, quando dice che il servizio di Trenord «sta migliorando». Ma quel miglioramento è clamorosamente lontano da standard di puntualità anche solo accettabili, visto che ben 6 treni pendolari su dieci, della linea Como-Milano Cadorna, non hanno rispettato l’orario, negli ultimi tre mesi.

Il dato emerge da un monitoraggio che La Provincia, incrociando più fonti, sta compiendo dai primi di novembre dello scorso anno. Monitoraggio fatto solo sui convogli più utilizzati dai pendolari: quelli da e per Milano del mattino, da inizio servizio fino a poco prima delle nove, e quelli in direzione Como nel pomeriggio tra le 17 e le 20 circa.

Luci ma soprattutto ombre

Partiamo dal dato positivo, per non passare per disfattisti. Tra novembre e dicembre sicuramente la percentuale di treni giunti in orario è aumentata passando da uno scarsissimo 35% all’attuale 48%. Un bel balzo in avanti, si potrebbe pensare. Non fosse che nella prima settimana di febbraio siamo tornati a sfiorare il 65% di ritardi (ma il mese è ancora in divenire).

Prima di entrare nel dettaglio dei numeri, è utile precisare i criteri utilizzati per questo monitoraggio. Quotidianamente abbiamo incrociato i dati provenienti da più fonti: l’app o il sito di Trenord (che però riporta soltanto una minima parte dei ritardi e delle cancellazioni), l’app Traininline e il servizio trainstats. Inoltre abbiamo considerato come “in ritardo” solo quei treni che arrivavano a destinazione dai 4 minuti oltre al previsto in su, inserendo quindi i tre minuti in un limite accettabile di non puntualità. Abbiamo inserito nella percentuale di treni che non hanno rispettato l’orario anche quelli cancellati (la cui incidenza abbiamo calcolato comunque anche a parte).

Nel dettaglio

Come si vede dalla tabella pubblicata qui accanto, a parte quattro treni della primissima mattina, tutti gli altri (con l’eccezione del regionale 1128 delle 8.46 da Como lago per Cadorna) hanno una percentuale di ritardi superiore - spesso anche di molto - del 50%. In particolare il convoglio delle 6.43 da Milano per Como, utilizzatissimo dagli studenti delle superiori, è il peggiore di tutti: solo una corsa su 10 risulta in orario. E questo è un problema non da poco, se si deve entrare in classe per le 8 e si conta sulla puntualità del treno. In media chi viaggia su questo treno collezione ogni mese due ore e mezza di viaggio in più.

Altro treno molto frequentato e con una media di ritardi o cancellazioni clamorosa è il 7.46 per Cadorna: due volte su dieci i pendolari di questa corsa o restano a piedi o non arrivano in orario, finendo per collezionare, alla fine del mese, una media di oltre 100 minuti di viaggio in più rispetto al previsto. Ma anche al pomeriggio le cose non vanno tanto bene. In particolare i due treni più usati dai pendolari di rientro dal lavoro in quel di Milano, il 18.13 e il 18.43, risultano non in orario in sette casi su dieci.

Questi dati confermano che una delle cause principali ai disagi patiti dai pendolari è il traffico sulle linee ferroviarie, nel senso che più si va verso gli orari di maggior frequenza di corse e più aumenta la percentuale di ritardi o cancellazioni. Ma, in questo caso, Regione Lombardia non può certo prendersela con Rfi visto che la linea per Cadorna è gestita direttamente ed esclusivamente da Ferrovie Nord, società del gruppo Fnm, di cui la stessa Regione detiene il pacchetto di maggioranza.

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