Influenza, è allarme rosso: sono a letto 7.200 comaschi

Salute Boom di casi tra i bambini: febbre alta e persistente (fino a 5 giorni) - Contagi in aumento nell’ultima settimana dopo la riapertura delle scuole

Influenza, allarme rosso, 7.200 comaschi a letto nell’ultima settimana.

Tra i bambini da zero a quattro anni l’incidenza è salita a 21,9 casi ogni mille assistiti. Dai dati riportati dai medici sentinella della rete di sorveglianza delle sindromi influenzali emerge un netto aumento dei contagi settimana scorsa, archiviate le vacanze complice il rientro a scuola. In questi ultimi giorni tante classe sono decimate dalle assenze, la circolazione del virus da asili e materne rischia di arrivare a casa, da genitori e nonni.

La curva

La curva, ancora in salita, in Lombardia è entrata nella fascia colorata di rosso, ad un livello di intensità alta. Fino all’età adolescenziale l’incidenza è poco più bassa, pari a dieci casi ogni mille assistiti, tra i 15 e i 64 anni si sale a 16,7 ogni mille, tra gli over 65 invece a 9,3. Dei tamponi analizzati il 37% è positivo al virus influenzale tradizionale, meno il virus sinciziale (8% dei casi) e il Covid (3%). Anche nel resto d’Italia boom di casi tra i più piccoli, i sintomi nei bambini si manifestano con una febbre intensa e persistente.

«Sì adesso abbiamo davvero tanti casi in ambulatorio – racconta la pediatra comasca Daniela Moscatelli – la febbre alta dura dai tre ai cinque giorni, non ci sono altri sintomi rilevanti se non magari la rinite. Se il bambino rimane in buone condizioni non c’è bisogno di particolari medicinali se non gli antipiretici e una generosa idratazione. Tanto riposo e osservazione». «L’influenza è arrivata - dice Cinzia Sforzini, pediatra al lavoro in città – con tipiche febbri alti anche a 40 gradi e dolori muscolari. I piccoli sono sempre i più colpiti perché in classe si contagiano con più facilità. Sarebbe importante per fini diagnostici avere dal sistema sanitario i tamponi per l’influenza, come li abbiamo rimborsabili per il Covid e lo Streptococco, invece che suggerire alle mamme di comprarli in farmacia. La quasi totalità sono non vaccinati».

L’aumento dei contagi nella prima infanzia potrebbe, secondo gli esperti, far aumentare in tutto il resto della popolazione le sindrome influenzali nei prossimi giorni, entro fine mese ecco dunque il picco.

Negli ospedali

Anche negli ospedali il numero di accessi per complicanze da influenza è cresciuto da inizio anno, con una quota di letti dedicati nei reparti che tutti i presidi con un Pronto soccorso hanno attivato. Più precisamente 247 a settimana, nel dettaglio 136 negli ospedali pubblici dell’Asst Lariana, al Sant’Anna e al Sant’Antonio Abate, altri 53 al Valduce, 29 all’ospedale di Erba e ancora 29 al Moriggia Pelascini di Gravedona. Si ricorda che per sintomi gestibili come febbre, tosse, rinite, non è consigliabile rivolgersi direttamente nei reparti di emergenza.

Oltre al proprio medico o pediatra l’Asst Lariana ha aperto due ambulatori ad hoc in orario serale e nei festivi. Occorre prima chiamare il 116 117 e poi recarsi a Como in via Napoleona, dal lunedì al venerdì dalle 20 alle 24 e il sabato e la domenica dalle 10 alle 18, oppure in via Trieste a Fino Mornasco, tutti i giorni dalle dalle 20 alle 24.

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