Inseguiti sui tetti dopo i furti, fissato il processo per i due ladri

Via Borsieri A gennaio i due arresti, uno degli uomini era anche precipitato ferendosi gravemente

Citazione a giudizio per giugno di fronte al giudice Valeria Costi, per quella che sarà una «udienza predibattimentale», per i due ladri sorpresi a rubare e poi a scappare sui tetti delle case di Como.

La decisione è stata presa dal pm Antonio Nalesso che nei giorni scorsi aveva chiuso il fascicolo che riguardava Marku Granit, 28 anni albanese, e il connazionale Juljan Bushi, 30 anni. Quest’ultimo, tra l’altro, è vivo per miracolo dopo essere precipitato dal quarto piano del palazzo su cui si trovava, ricoverato a lungo al Sant’Anna dopo essere stato anche in Terapia Intensiva. Dimesso nei giorni scorsi, è ora detenuto nel carcere di Opera.

Gli avvocati che assistono i due presunti topi di appartamento sono Christian Mazzeo a Fabrizio Cardinali. I fatti per cui si procede, che suscitarono clamore in città proprio per la dinamica insolita, con le volanti e la squadra Mobile della polizia ad inseguire i malviventi anche sui tetti dei palazzi, avvennero il 3 gennaio 2023. L’epilogo in via Borsieri e sul posto, per illuminare i tetti e dare una mano alla polizia, erano arrivati anche i vigili del fuoco con potenti fari.

Le accuse parlano di furto in abitazione (due riusciti e uno tentato), di resistenza a pubblico ufficiale e infine del possesso ingiustificato di chiavi e grimaldelli, quelli cioè che avevano usato per entrare negli appartamenti svaligiati. I due albanesi avevano fatto irruzione in una casa di via Torriani, forzando la finestra della cucina e rubando un giubbotto nero e una camicia di marca, ma anche uno zaino. Mentre si trovavano all’interno erano stati sorpresi e messi in fuga dal proprietario iniziando quel tentativo di fuga lungo in tetti del centro concluso con la caduta di Bushi dal quarto piano. Il complice era stato fermato in precedenza.

Prima del furto in via Torriani ai due ladri la procura contesta anche il tentato furto in via Aldo Moro e quello riuscito in via Dante: dalla casa scomparvero una catenina in argento e una in oro giallo con una medaglia rettangolare grande e una piccola.

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