Cronaca / Como città
Lunedì 04 Luglio 2022
Insubria, il rettore zittisce i “ribelli”. Tutti davanti al consiglio di disciplina
Università Quattro decreti contro il vicario e due professori del dipartimento di Scienze umane. Nel mirino l’intervista rilasciata a La Provincia da Serra Capizzano e le critiche sui concorsi
Il prorettore vicario di Como dell’Università dell’Insubria e due professori del Dipartimento di scienza umane dell’Ateneo sono finiti davanti ai giudici del consiglio di disciplina su volere del rettore Angelo Tagliabue. In poche settimane, le tensioni e le critiche interne al Disuit (il Dipartimento di scienze umane) sono deflagrate in una serie - senza precedenti - di procedimenti e contestazioni disciplinari. Il tutto mentre l’inchiesta della Guardia di finanza su alcuni concorsi pubblici per dei posti da ricercatori è ancora in corso. Pesantissima la doppia proposta di sanzione che il rettore ha proposto a carico del suo braccio destro, con il quale ormai il numero uno dell’Università dell’Insubria è in guerra da circa un paio di anni. Stefano Serra Capizzano dovrà andare davanti al collegio di disciplina per difendersi da ben due procedimenti, entrambi nei quali si chiede a carico del vicario una sanzione pari a 25 giorni di sospensione.
Com’è noto, per chi ha seguito l’inchiesta giornalista de La Provincia sulle tensioni interne all’università comasca e varesina, Serra Capizzano è già stato sanzionato con 10 giorni di sospensione lo scorso anno, per aver mancato di rispetto - questa la motivazione - a un collega del Disuit in una mail inviata ai professori dello stesso Dipartimento. I due nuovi procedimenti riguardano: il primo l’intervista rilasciata al nostro quotidiano, che evidentemente non è piaciuta al rettore al punto di aver deciso di prendere provvedimenti per zittire i contestatori. Il secondo: avrebbe detto a due studentesse del comitato paritetico (la commissione per la didattica) che la decisione di introdurre l’insegnamento del greco antico nel corso di scienze delle comunicazioni è «stravagante e anomala» e sarebbe stata presa solo per «sistemare come docente qualcuno di conoscenza».In questo incontro era presente anche un professore del Disuit, il quale pure lui è finito davanti al consiglio di disciplina per aver «assecondato» le parole del vicario annuendo.
Il quarto decreto, firmato dal rettore Tagliabue con una proposta di sanzione disciplinare, è a carico di un’altra docente sempre del Disuit, legata al corso di scienze delle mediazioni. La professoressa, nel corso di un consiglio di Dipartimento, avrebbe espresso perplessità sul concorso da ricercatore per la lingua inglese finito sotto la lente delle fiamme gialle. In particolare la prof avrebbe rimarcato due aspetti di quel bando già emersi nell’inchiesta giornalistica. Il primo: l’iscrizione al bando terminava il giorno stesso in cui il candidato vincitore ha guadagnato i titoli per poter partecipare al concorso stesso. Il secondo: la secretazione degli atti di gara sullo stesso concorso per un posto da ricercatore in inglese, quando per gli altri concorsi gli atti erano regolarmente pubblicati sul sito (salvo essere stati tolti il giorno in cui La Provincia sottolineò la differenza di trattamento). Per la docente il rettore ha chiesto una sospensione di 15 giorni dallo stipendio.
Ora la palla passa al consiglio di disciplina. Ma è chiaro che la situazione interna all’Ateneo si fa sempre più incandescente, come sottolineato dall’ex professoressa fuggita dall’Insubria per «un clima diventato insostenibile».
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