Insubria, si cambia: più università dentro al Sant’Anna

Nuovo corso L’annuncio della rettrice Maria Pierro: «Serve più equilibrio tra le sedi di Como e Varese. A San Fermo la scuola di specializzazione in Ortopedia»

Il nuovo corso dell’università dell’Insubria vuole davvero fare dell’ospedale Sant’Anna un polo didattico. Sei anni e mezzo fa l’allora presidente della Regione Roberto Maroni a Como aveva annunciato la nascita del polo ospedaliero universitario al Sant’Anna, in collaborazione con l’allora facoltà di medicina e chirurgia dell’ateneo per metà varesino e per metà comasco. Ad oggi però la sede del dipartimento di studi resta sempre a Varese e nessuna delle scuole di specializzazione dell’ateneo è stata spostata a Como.

Nuovi equilibri

Solo tre professori universitari sui complessivi 28 presidi dei corsi di formazione per le specialità mediche dell’ateneo sono al contempo diventati primari dell’ospedale comasco. Insomma, la trazione accademica nella sanità locale è quasi tutta spostata su Varese.

«Dare un equilibrio alle due sedi dell’università dell’Insubria fa parte del mio programma e sarà uno dei punti cruciali del mio mandato – spiega la rettrice Maria Pierro –. Dobbiamo valorizzare Como, lo spazio e l’interesse ci sono. Stiamo valutando con il nuovo primario dell’Ortopedia dell’Asst Lariana Michele Francesco Surace di spostare al Sant’Anna la scuola di specializzazione del nostro ateneo, che già presiede. Anche con il primario di Geriatria dell’Asst Lariana, Andrea Maria Maresca, direttore del nostro corso di formazione, stiamo facendo un simile ragionamento. Ma assicuro che ci sono anche altre figure di spicco del nostro dipartimento di medicina che seguiranno la stessa strada, è una volontà condivisa».

Oltre ai già citati Surace e Maresca, di recente nomina, nel 2019 il Sant’Anna ha chiamato a dirigere la Medicina interna Alessandro Squizzato, già preside della scuola di specializzazione dell’università dell’Insubria. Anche Maurizio Bignami, preside della scuola di specializzazione a Varese, è stato primario dell’Otorinolaringoiatria dell’Asst Lariana, ma soltanto fino alla metà del 2023. Infine da citare Mario Picozzi, responsabile dall’anno scorso della Bioetica clinica del Sant’Anna e preside all’Insubria del corso di Medicina legale, due incarichi dunque non sovrapponibili.

Questione di campanile?

«Avere in reparto una scuola di specializzazione significa poter contare su tanti giovani nuovi dottori – dice ancora Pierro – in un momento storico nel quale gli ospedali soffrono carenze d’organico. Ricerca a parte infatti la nostra missione deve essere quella di aiutare la popolazione». Per metà comasca, Pierro dice di avere a cuore le sorti dell’università nella nostra città, ad iniziare dall’area medica, in stretta collaborazione e sinergia con il nuovo direttore generale dell’Asst Lariana Luca Stucchi.

Vero è che l’ospedale Sant’Anna negli ultimi anni ha dimostrato di avere un po’ di resistenza nei confronti del radicamento dell’ateneo all’interno dei reparti. Anche per ragioni campanilistiche, in molti posti chiave sono stati nominati medici e docenti varesini, pochi comaschi.

«Non posso sapere le ragioni, se sono campanilistiche, se c’è stata acredine o disinteresse – commenta ancora la rettrice –. Il dato di fatto è però lampante, Varese ha 26 medici alla guida delle specializzazioni, Como tre soltanto».

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