La campionessa: «La maturità?
Come fosse una gara»

Magistri Cumacini I ragazzi e l’orale all’esame. Beatrice Di Leo: «Lo sport mi ha aiutato a gestire l’ansia»

Ci sono studenti che, strada facendo, hanno scoperto una passione per le materie d’indirizzo e ora proseguiranno nell’ambito e altri, invece, che hanno capito di aver sbagliato strada, portando comunque a termine il percorso con successo. Altri ancora hanno saputo coniugare impegni sportivi con lo studio, ora pronti all’università. Anche alla Magistri per i maturandi è tempo di esami orali.

«È andata molto bene, nonostante fossi agitatissimo – racconta Fabio Larosa - Come tema mi è uscito “Ossi di seppia” di Montale, ho collegato tante materie. Non mi hanno fatto nessuna domanda, ma perché ho parlato tanto io». Mattia Tamburo è uscito dall’aula alzando le braccia al cielo, in segno di vittoria. «Ho avuto docenti davvero bravissimi, forse i migliori, mi hanno fatto domande per indirizzarmi – spiega -Andrò all’Insubria per fare informatica e programmazione, ma voglio anche provare a lavorare nel mio ambito. Per rilassarmi prima dell’esame? Musica e amici». Giovanni Lombardino è stato “assistito” da Sant’Antonio da Padova, di cui teneva il santino in tasca perché, come dice lui, è il “santo protettore di sistemi e reti”. «È andata discretamente, mi è uscita una traccia su cui mi ero preparato, il fishing – commenta dopo l’orale -. I professori non facevano paura, quando sei seduto lì e ti ritrovi a parlare è più semplice di quello che sembra, certo bisogna impegnarsi. Io farò ingegneria aerospaziale, ho già fatto il test di ammissione l’anno scorso superandolo. Ora però vacanze».

Nicholas Speranza cambierà completamente percorso di studi. «Mi piace l’ambito letterario, infatti sono andato sempre bene in storia e italiano, ma la preparazione delle materie tecniche è stata fondamentale per le fasi del colloquio. Andrò a fare lettere moderne alla Statale, poi vorrei fare un anno di Erasmus, magari in Inghilterra, per poi diventare ricercatore e trovare lavoro, all’estero ci sono tante possibilità. Spero di poter fare carriera». Se è vero che la Magistri è una scuola con un altissimo numero di ragazzi, anche le quote rosa sono in aumento. Tra queste c’è Beatrice Di Leo, campionessa italiana di canottaggio e che ha anche preso parte ai Mondiali, ma comunque abile nel concludere con successo la scuola. «Considero la maturità come l’ultima verifica dell’anno e lo sport mi ha aiutato molto a gestire l’ansia – evidenzia - Ho preso l’esame come se fosse una gara e, nella mia vita, ne ho fatte tantissime. Ho imparato a gestire le emozioni, credere in me stessa e non abbattermi alla prima difficoltà. L’anno prossimo mi iscriverò a ingegneria della sicurezza dell’ambiente all’Insubria, poi al secondo anno proverò ingegneria edile e delle costruzioni al Politecnico. Continuerò anche con lo sport, che ha rappresentato la mia crescita personale. Qui, comunque, mi sono trovata bene».

Soddisfatta della Magistri anche la maturanda Marta Ferraresi, che è stata rappresentante d’istituto: «Ci sono poche ragazze nella nostra scuola, ma ci sosteniamo sempre – rimarca - Da quando la preside ha deciso di fare orientamento dedicato anche alle ragazze, sono aumentate molto. Io mi sono trovata bene anche se in quarta ho iniziato ad avere qualche dubbio, ma se ora ci ripenso so di aver fatto la scelta giusta, il percorso mi è piaciuto. L’anno prossimo farò ingegneria gestionale e comunque quello che ho imparato di informatica mi sarà sempre utile, è il futuro».

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