Cronaca / Como città
Giovedì 24 Ottobre 2024
La classifica dei comuni più “smart” d’Italia: nessuno è in provincia di Como
I dati Grandi città e piccoli borghi con un buon “City Vision Score”. Tra i parametri misurati il livello di digitalizzazione, la mobilità e la qualità della vita
Nella classifica dei 100 Comuni italiani più innovativi secondo l’indice City Vision Score, non compare nessun comune comasco, nemmeno il capoluogo provinciale.
Nel report, curato da Blum e Prokalos per City Vision, sono 30 gli indicatori analizzati per misurare il livello di “smartness” (intelligenza) delle realtà comunali. Sei le dimensioni principali lungo cui si muove lo studio: Smart governance, Smart economy, Smart environment, Smart living, Smart mobility, e Smart people.
Sulle oltre 7.900 cittadine italiane, Milano si classifica come la città più smart d’Italia, merito degli ottimi risultati nel campo nella smart economy e della mobilità. Ma chi pensa che essere “smart” sia una prerogativa dei grandi nuclei abitativi, si sbaglia. Anche borghi piccoli e periferici sono riusciti a fare innovazione, in parte grazie agli investimenti sulla digitalizzazione legati al Pnrr. Basti considerare che, al secondo posto, appena sotto la città meneghina, c’è Credera Rubbiano, un comune non particolarmente noto, che conta poco più di 1500 abitanti. Nessun comune comasco in classifica, ma nella vicina provincia di Lecco risalta il caso di Montevecchia, cittadina con meno di 3.000 abitanti che si è guadagnata il 12° posto a livello nazionale.
Osservando i risultati del City Vision Score, ci si accorge che a dominare sono quattro regioni: Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Veneto e Trentino Alto-Adige. In particolare è proprio il Nord-Est ad aggiudicarsi il titolo di area più smart d’Italia. Nella categoria in cui si trova la città di Como (comuni medi da 50.001 a 100.000 abitanti) vince il primo posto Imola, seguita da Pisa e Teramo.
Oltre all’elenco dei primi 100 comuni, esiste una classifica dedicata esclusivamente ai capoluoghi, in cui Como risulta 21° su 110.
I criteri dello studio
Sono sei le dimensioni con cui misurare la “smartness” di una città o di un piccolo borgo. Si va dalla smart governance, intesa prima di tutto come grado di accessibilità e digitalizzazione dei servizi comunali, alla smart economy, in cui conta anche il numero di startup presenti sul territorio. Nel calcolo del ranking vengono considerati parametri non necessariamente legati all’ambito del digitale. Uno di questi è la percentuale di raccolta differenziata, che a Como è pari al 73% nell’ultimo trimestre del 2023. Tra gli indicatori che invece hanno permesso a Milano di svettare c’è la smart mobility, quantificata anche attraverso la presenza di piste ciclabili, la concentrazione di veicoli a basse emissioni e la ricchezza della rete di ricarica per auto elettriche.
Da ultimo, ma non per importanza, è stato fatto un focus sulle persone che abitano gli oltre 7.900 comuni italiani. Sono stati misurati quindi il livello di smart living e smart people attraverso parametri come la densità abitativa, il livello di occupazione, l’accesso ai servizi essenziali, lo shopping online e il prezzo medio delle case. Quest’ultimo potrebbe essere tra i fattori che hanno penalizzato Como e i suoi comuni nella classifica nazionale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA