La collana strappata alla turista. Il ladro è già tornato in libertà

Via Lambertenghi Solo un divieto di dimora nella città di Como per l’uomo arrestato martedì dai carabinieri

Il quarantenne arrestato dai carabinieri del Radiomobile in via Lambertenghi nella giornata di martedì dopo il tentato furto con strappo di un collier d’oro da mille euro indossato da una giovane turista francese, aveva provato ad agire anche prima, tentando un colpo ai danni del fidanzato della stessa ragazza. È quanto emerso nel processo di ieri in Tribunale a Como proprio in seguito ai fatti per cui l’uomo è finito in manette.

Nayer Jendoubi, tunisino, aveva cercato di strappare il marsupio del turista francese ma era stato visto e allontanato. Un fatto avvenuto in via Diaz. Poi, poco dopo, mentre la coppia di turisti francesi si riprendeva con una videocamera, avrebbe cercato nuovamente il furto questa volte concentrando l’attenzione sul collier in oro indossato dalla giovane. Collana che sarebbe effettivamente riuscito a strappare – gli viene contestato il furto portato a termine, non solo tentato – danneggiando il gancio di chiusura. Collier poi subito recuperato grazie all’intervento di altre persone presenti nel ristorante di via Lambertenghi (il “Pronobis”) davanti a cui era andata in scena la seconda aggressione.

Il ladro era poi stato immobilizzato anche da alcuni militari dell’esercito che presidiavano il centro, per essere infine portato via dai carabinieri di Como. La vittima del colpo, sotto shock e spaventata, era infine stata soccorsa dal titolare del ristorante cittadino che le aveva dato un bicchiere d’acqua portandola in caserma per la denuncia.

Ieri mattina, come detto, il tunisino è poi comparso davanti al giudice monocratico di Como assistito dall’avvocato Cristian Mazzeo. L’arresto – per il furto con strappo – è stato convalidato e la difesa ha chiesto tempo per poter valutare le contestazioni. L’udienza è stata quindi rinviata a settembre. In attesa di tornare in aula, il giudice ha disposto (non accogliendo la richiesta del pm Antonia Pavan che era stata quella del carcere) il divieto di dimora nella città e nella provincia di Como. Il quarantenne è quindi tornato in libertà. Tutto era avvenuto intorno alle 14 di martedì nel centro storico cittadino.

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