La coltellata fuori dalla discoteca, comasco patteggia tre anni e sei mesi

In tribunale Reato di concorso in tentato omicidio per Niccolò Battistoni, 19 anni. Il minorenne che sferrò il colpo ha scelto il rito abbreviato e verrà giudicato a Milano

Tre anni e sei mesi patteggiati per il tentato omicidio (in concorso) di un ragazzo di Como, colpito con una coltellata in via Sant’Abbondio, dopo una serata trascorsa nella discoteca Venus del centro città.

L’accordo sulla pena è stato ratificato ieri mattina dal giudice dell’udienza preliminare Maria Elisabetta De Benedetto, alla presenza del giovane, Niccolò Battistoni, 19 anni, assistito dall’avvocato Alessandro Giussani.

Non si è invece costituita parte civile la vittima (20 anni) che era già stata risarcita. L’avvocato che assiste la parte offesa, il legale Arnaldo Giudici, era comunque presente in aula. Il giudice ha inoltre deciso di non revocare la misura dei domiciliari, che è dunque ancora in vigore in attesa della presentazione di una nuova istanza da parte della difesa.

Primo atto

Si è chiuso ieri, dunque, il primo atto di un brutto fatto di sangue in cui paradossalmente, il maggiorenne, 19 anni appena, aveva svolto un ruolo “minore” visto che il colpo di coltello al fianco della vittima era stato scagliato non da lui ma dall’amico minorenne, pure lui di Como, che era stato poi arrestato, portato al Beccaria e sono di recente spostato in una comunità. Quest’ultimo – di cui non possiamo rivelare i dati proprio in seguito alla minore età – ha scelto il rito abbreviato e verrà giudicato dal tribunale competente di Milano.

Al calcolo dei tre anni e mezzo di pena per il tentato omicidio, patteggiamento ratificato ieri dal giudice che l’ha dunque ritenuto congruo, si era arrivati considerando le attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti dei futili motivi e conteggiando anche la scelta del rito.

Il fatto di sangue di cui stiamo scrivendo, che aveva destato grande impressione in tutta la città, era avvenuto all’esterno della discoteca di via Sant’Abbondio alle prime ore del mattino del 3 marzo, in un punto tra l’altro molto vicino alla Questura che era intervenuta arrestando i due giovani sospettati. A rimanere ferito ad un fianco dalla coltellata era stato un ventenne di Como che era finito nel reparto di Rianimazione del Sant’Anna in gravi condizioni. Giovane che nemmeno aveva preso parte al litigio – iniziato, solo a parole, dentro il locale – ma che era poi intervenuto in un secondo tempo dopo aver visto l’aggressione ad un amico.

Il caso

Il minore arrestato, era stato ricostruito nelle indagini della Mobile, aveva anche avvisato il rivale con cui stava litigando in discoteca: «Ti aspetto fuori, ho affilato il coltello, ti taglio la gola». Il tutto pare per un banalissimo diverbio. L’inchiesta aveva però portato ad arrestare subito anche il maggiorenne, residente pure lui a Como, che aveva preso parte alla lite pur senza essere armato. Il ruolo di quest’ultimo pareva essere marginale rispetto all’amico, eppure la procura gli aveva comunque contestato il tentato omicidio.

Secondo il pm infatti Battistoni era a conoscenza del fatto che l’amico fosse armato, anche perché quest’ultimo se ne era vantato all’interno della discoteca. Nonostante questo, però, aveva preso parte al diverbio fuori dal locale, fornendo dunque – sempre secondo il pm – un appoggio nel corso dell’aggressione.

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