La danza verticale? «Spettacolo pensato nel rispetto del luogo»

Monumento ai Caduti Minghetti (Teatro Sociale): «Da sempre l’arte omaggia la storia, lo fa non per denigrare ma per amplificare»

00:42

Quando il Teatro Sociale ha fatto la proposta al Comune per una danza verticale sul Monumento ai Caduti, «non l’ha fatto con leggerezza, ma cercando di pensare a uno spettacolo rispettoso di quel luogo». A precisarlo è Barbara Minghetti, responsabile della programmazione del Sociale, che risponde alle polemiche scoppiate dopo la decisione di organizzare la “danza verticale” andata in scena ieri sera (dopo che il primo appuntamento, venerdì, è saltato causa maltempo). «Tutto quello che è stato fatto e quello che si vede nello spettacolo, danza, parola e musica, è stato studiato per quel monumento, nel rispetto di quel monumento sia dal punto di vista architettonico sia nel rispetto di quello che significa - spiega Minghetti - L’arte può aiutare a commemorare e onorare la storia e le persone che hanno contribuito alla scriverla, quella storia».

Proprio ieri la stessa referente del Sociale ha avuto modo di parlare con i rappresentanti degli Alpini, che avevano avuto parole dure contro lo spettacolo. Ancora ieri diverse le prese di posizione critiche, come quella di Pietro Re, capogruppo Alpini di Albese e Tavernerio: «Su quelle pietre hanno sacrificato parte della loro gioventù anche mio padre e mio suocero, e quello spettacolo lo considero oltre che oltraggioso, anche sacrilego».

«Mi spiace che qualcuno lo abbia vissuto come offesa - precisa Barbara Minghetti - ma l’intento nostro e della compagnia è stato quello di voler onorare il Monumento per quello che rappresenta. Ad esempio la prima canzone è quella del soldato innamorato di Ranieri ed è commovente il balletto: il ballerino rappresenta il soldato a cui viene sparato. C’è poi il requiem di Mozart scritto per commemorare i morti. Da sempre l’arte omaggia la storia e gli accadimenti della nostra storia, lo fa non per denigrare ma per amplificare».

Tra i tanti che si sono detti increduli per le polemiche, anche Marco Butti, ex assessore di Fratelli d’Italia, che sui social prende le distanze dal collega di movimento, Lorenzo Cantaluppi: «Polemica surreale, viste le origini dell’opera».

© RIPRODUZIONE RISERVATA