
Cronaca / Como città
Domenica 06 Aprile 2025
La denuncia delle famiglie: «Un’ampia area senza nidi»
Como Con la chiusura dell’asilo di Monte Olimpino annunciata questa settimana e quella, ribadita nell’ultima delibera, della struttura di via Passeri, una parte di città resta senza servizio comunale
Como
«Dal prossimo anno formativo un’ampia area della città sarà lasciata senza nidi comunali».
Il comitato di genitori “Como a misura di famiglia” si rivolge al Comune esprimendo rammarico per la decisione presa dall’amministrazione guidata dal sindaco Alessandro Rapinese di comunicare, due giorni fa, con una lettera firmata dalla dirigente Maria Antonietta Luciani, la chiusura del nido di Monte Olimpino già a partire da settembre. La struttura sarebbe dovuta rimanere aperta ancora un anno, anche se gestita dagli enti del Terzo Settore, ma errori e ritardi nella formulazione del bando rendono impossibile stare entro i tempi tecnici. Se dunque verrà confermata anche la chiusura del nido Magnolia, su cui si è aperto nell’ultimo anno un lungo contenzioso tra giunta e famiglie, i genitori denunciano l’insufficienza del servizio comunale su un’area della città.
«Ai genitori di Monte Olimpino, nella lettera, il Comune indica come disponibili anche otto posti in nidi privati convenzionati, ma nelle “vicinanze” ci sono solo un posto alla Montessori e un posto al Gallio», commenta ancora il comitato. «Per chi infatti aveva inteso che la cosiddetta “rivoluzione copernicana” avrebbe portato anche dei posti convenzionati nei nidi privati, sappia che la delibera ne prevedrebbe solo 25 in tutta Como, di cui però nove erano promessi proprio nel Coccinella di Monte Olimpino - proseguono i genitori- Quei nove posti convenzionati (già compresi nei 30 totali) in quali nidi privati saranno riproposti in convenzione? O anche questa sarà un’altra palese e ingiustificata inottemperanza dei servizi per come deliberati e promessi?». Anche la Cgil ha preso la parola sul tema: «Chiediamo che l’amministrazione comunale dia spazio ad un momento di confronto con tutte le parti sociali e sindacali- comunica Stefania Macrì - anche in considerazione del futuro assetto che a quanto sembra sarà diverso da quello prospettato solo qualche settimana fa». Il sindacato solleva il tema del “vuoto” di servizi in un’area della città: «Stride con le roboanti dichiarazioni del sindaco che ha sempre parlato di aumento dei posti nei nidi. E questa volta sindaco e giunta non ci hanno nemmeno messo la faccia».
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