La partita degli agenti: telecamere, barriere e tifosi tenuti a distanza

Reportage Come funziona l’ordine pubblico al Sinigaglia. Tangenziale chiusa? Inevitabile per evitare “blitz”. Il grande fratello vigila sui movimenti dentro e fuori

03:08

“Sala Regia da Ancona Uno. Com’è la situazione su viale Rosselli?”. “Ancona Uno, traffico fermo e ancora qualche gruppo di tifosi presente”. “Ricevuto, allora aspettiamo a partire”. Ognuno ha la propria colonna sonora e la propria iconografia, quando il Como riempie il Sinigaglia. I cori “odio Bergamo” dentro, il gracchiare metallico delle radio fuori. Lo sventolio di bandiere azzurre in curva, il lampeggiare di luci blu oltre gli spalti. Ma lo scopo è lo stesso per tutti: vincere la partita. Quella sul campo, per i tifosi. Quella della sicurezza, per gli agenti. La prima gode di primi piani, moviola e var. La seconda spesso si gioca nell’ombra. E allora telecamere accese per scoprire il dietro le quinte dell’ordine pubblico in città, quando gioca il Como.

Il dietro le quinte

Si inizia giorni prima, con i primi contatti con i colleghi della Questura della squadra ospite - per capire l’umore della tifoseria - e con l’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, per avviare la richiesta di rinforzi: «Che non vuol dire - spiega il questore, Marco Calì - militarizzare la città. Anzi, si cerca di evitarlo per non creare in utili tensioni». Quindi, in Prefettura, si tiene l’incontro per mettere a fuoco le criticità, partita per partita, e coordinare il servizio. Due giorni prima ultimo vertice tra Polizia, Carabinieri, Finanza, Polizia locale, Vigili del fuoco, 118 il responsabile degli steward del Sinigaglia «per ristudiare assieme gli schemi» utilizza una metafora calcistica ancora il Questore.

Poi, ecco il giorno del match. Che per le forze di polizia inizia sempre tre ore e mezza prima del fischio dell’arbitro. Tutti in riunione in Questura. Sul monitor compare l’immagine della zona stadio dall’alto, con bollini rossi e blu per indicare i luoghi dono sono stati organizzati presidi e quelli nei quali verranno istituite vere e proprie barriere umane - con agenti in tenuta antisommossa - per evitare che i tifosi di casa possano organizzare qualche “agguato” al corteo dei pullman con gli ultras ospiti.

Alle 12, tutti già in campo. Sabato scorso, per l’Atalanta, a Como sono arrivati i Reparti mobili di Genova e Torino con i furgoni della celere che hanno scortato i pullman dei sostenitori bergamaschi. Prima dell’apertura dei cancelli, all’interno dello stadio si procede alla cosiddetta bonifica. Accompagnati dagli steward del Como i poliziotti controllano tutti i settori dello stadio, dagli spalti alle toilette agli anfratti più nascosti, per accertarsi che nulla di pericoloso sia stato portato all’interno. In curva, intanto, una ventina di ultras a cui è stato concesso di entrare prima per le coreografie, appende i vari striscioni.

Prima dell’apertura dei cancelli, all’interno dello stadio si procede alla cosiddetta bonifica. Accompagnati dagli steward del Como i poliziotti controllano tutti i settori dello stadio, dagli spalti alle toilette agli anfratti più nascosti, per accertarsi che nulla di pericoloso sia stato portato all’interno

Mentre allo stadio il clima è per lo più di attesa (con anche le varie squadre degli steward che si confrontano nei loro briefing), al parcheggio di Lazzago si svolge un’altra partita. Quella dell’attesa dei pullman e delle auto dei tifosi ospiti. Il meccanismo ormai è consolidato: le auto dei sostenitori vengono lasciate nell’area di sosta. Da qui allo stadio si procedere sui bus Asf scortati dalle forze di polizia. Lo stesso vale per i pullman organizzati. A supervisionare ogni cosa, almeno un paio di uomini della Digos della squadra ospite, i quali ben conoscono i volti e gli animi della loro tifoseria.

La scorta ai tifosi ospiti

Quando la curva lato giardini è piena (in attesa che, tra non molto, venga ampliata la capienza) il corteo destinato a fare la spola tra Lazzago e lo stadio è composto da non meno di 8 pullman, due o tre mezzi della celere, la scorta in moto della polizia locale. Lo scopo è far percorrere il tragitto senza soste e senza blocchi. Per questo la tangenziale, nella corsia che dal lago va verso piazza San Rocco, viene chiusa da viale Masia. Il motivo di questa precauzione è chiaro: si è visto in passato che eventuali stop possono spingere i tifosi a bordo dei mezzi a scendere. Con conseguente rischio di scontri con i tifosi comaschi diretti alle loro auto.

Ai pullman degli ospiti si fa percorrere il tragitto verso lo stadio senza soste e senza blocchi. Per questo la tangenziale, nella corsia che dal lago va verso piazza San Rocco, viene chiusa da viale Masia. Il motivo è evitare eventuali stop che possono spingere i tifosi a bordo dei mezzi a scendere in mezzo alla città

A controllare, come in una sorta di grande fratello, ogni cosa ci pensa la “sala regia”. Al primo piano del Sinigaglia c’è una stanza, con finestra sul campo, piena zeppa di monitor. Collegati con decine di telecamere mosse dagli operatori della Polizia scientifica. Occhi che vigilano - grazie a obiettivi ad altissima risoluzione - gli spalti, con possibilità di zoom si volti degli spettatori presenti, e le strade attorno al Sinigaglia. Ed è questa regia a dare il via libera alla ripartenza dei tifosi, al termine della partita: il momento forse più delicato. Ma anche l’atto finale, i minuti di recupero.Quelli nei quali non ci si può distrarre, per evitare di sprecare il vantaggio.

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