Cronaca / Como città
Giovedì 09 Luglio 2020
La sfida del super chef Antonello Colonna
«Apro in via Mentana Il degrado? Sparirà»
Approda in città Antonello Colonna, volto noto della tv che ha deciso di inaugurare “Opificio” - E sui senzatetto a pochi metri dice: «La zona può rinascere»
La cucina stellata di Antonello Colonna, chef romano, conosciuto come personaggio televisivo, prende casa a Como, appena fuori la città murata, in via Mentana 2/B. Dal 14 settembre aprirà Opificio, in uno stabile industriale (ex sede della lavorazione della seta e più di recente di altri ristoranti) il cui restyling porta la firma dall’architetto comasco Paolo Albano. Se sarà o meno la leva per il rilancio della zona, ormai da mesi teatro del dramma dei senza fissa dimora che dormono sotto i portici dell’ex chiesa di San Francesco, lo dirà solo il tempo. Ma lo stesso Colonna è ben consapevole della situazione e della sfida.
«Aprire un ristorante - dice è sempre confrontarsi con il tessuto sociale e culturale della città che lo accoglie. Spero di avere presto un confronto anche con le istituzioni locali e capire insieme come dare nuova vita a quel comparto». Non è la prima volta che lo chef accetta sfide del genere. «Mi sono buttato a capofitto anche in imprese più coraggiose - confessa - Ad esempio a Milano, un anno fa, ho aperto il mio primo ristorante in Lombardia, in una stradina laterale al Teatro Alla Scala. Era una via poco sicura e priva di decoro, nonostante si trovi nel centro storico. Con il sindaco Sala ci siamo incontrati per parlarne e da subito, in sinergia, si è lavorato per investire sul mio brand come volano per il rilancio dell’area. Ci siamo riusciti. E spero che ciò avvenga anche a Como. È questo ciò che fa un buon imprenditore: creare opportunità, perché migliori l’intero benessere del contesto in cui si va a inserire».
Ma perché aprire un ristorante proprio a Como, in un periodo già difficile come questo del post lockdown? La risposta dello chef è incontrovertibile: «E dove altrimenti? Ogni volta che decido di avviare un progetto in una nuova città, me ne devo innamorare. Qui è successo. Oltre al lago, che già conoscevo, mi sono meravigliato davanti al Duomo, alle mura cittadine e alla bellissima Porta Torre. Como è la città non solo di Alessandro Volta, ma anche di Maestro Martino, l’antesignano dei gastronomi. E poi qui ci sono venuti Clooney e Obama, perché io no?». Opificio sarà una trattoria e al contempo un bistrot, una pizzeria con forno a legna e un lounge bar. Il locale resterà aperto dalle 18 alle 2 di notte.
Colonna sta studiando l’impresa nei minimi particolari. Non è solo un imprenditore e nemmeno solo uno chef. È collezionista, ristoratore, albergatore, filosofo, poeta, inventore, rivoluzionario, «anarchico ai fornelli». E tutte queste anime già si intuiscono dando un’occhiata alla bozza di menù che è pronto per essere presentato ai Comaschi. «Per me la cucina deve essere sempre cucinata, golosa e rispettosa delle materie prime. Nel territorio comasco le materie prime non mancano. Accanto a piatti romanissimi come la amatriciana, la cacio e pepe, la gricia e la carbonara, mi sono divertito a sperimentare delle contaminazioni tra la tradizione romana e quella laghè. Così sono nati i filetti di pesce persico, con puntarelle e timo o il ragù di pesce persico, menta romana e pomodoro Torpedino, fino all’insalata di lavarelli, misticanza e olive di Gaeta. Ci sarà anche un omaggio alla città di Como».
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