La truffa da 200mila euro sui bitcoin

L’indagine Si moltiplicano le denunce di persone che perdono soldi per improbabili investimenti nelle criptovalute

Questa volta ad essere truffata è stata una pensionata di Milano in vacanza sul lago, investitrice (con scarso successo) in criptovalute. Non si sa come, i malviventi conoscevano il suo pregresso, e l’hanno così contattata per raccontarle, con una certa sorpresa della stessa vittima che alla fine si è fidata, che quel vecchio investimento aveva iniziato a fruttare, ed anche tanto. Una cifra diventata ben superiore ai 100mila euro, rispetto ai 2 mila o poco più investiti all’origine, ma che aveva bisogno di essere “sbloccata”. Con queste premesse, a sparire nel nulla sono stati altri 50 mila euro che la signora aveva messo sul piatto. Una truffa che è emersa mentre la pensionata era in vacanza a Como, motivo per cui – dopo un iniziale intervento della polizia postale – la segnalazione è finita negli uffici della Procura cittadina.

Poche ore dopo, con modalità più classiche, ovvero dopo aver mostrato un (finto) sito di investimenti che mostrava mirabolanti incrementi di guadagno sempre grazie alle criptovalute, a sparire sono stati anche 80mila euro di un comasco, pure lui raggirato. Insomma, alla polizia postale di Como chiamate di questo tipo non mancano mai, secondo uno schema ormai noto.

I numeri raccontano di almeno un raggirato alla settimana nel mondo delle criptovalute, con una cinquantina di casi annui. Il record per ora, nel 2024, pare sia di un cittadino raggirato per un ammontare di 200 mila euro, risparmi di una vita di un pensionato residente nella nostra Provincia spariti nel nulla.

Il problema è che passano i mesi, anzi gli anni, e le truffe di questo tipo non cessano pur senza cambiare troppo nelle modalità, che sono spesso identiche e divise principalmente in due tipi. C’è chi propone direttamente investimenti, come nel caso della pensionata milanese, effettuando anche nei primi mesi delle restituzioni di capitale (spesso mai sopra il migliaio di euro, ma giusto per fare vedere che i primi bassi investimenti da poche centinaia di euro funzionano per poi ingolosire la vittima) e chi invece la prende alla larga. Questo secondo caso è più subdolo e parte quasi sempre da chiamate o contatti social in arrivo dall’Inghilterra. Persone che all’apparenza non parlano di investimenti, ma carpiscono piano piano la fiducia dell’interlocutore mostrando la bella vita che fanno Oltremanica. Macchine di lusso, viaggi super, hotel rinomati, tanto da solleticare nell’interlocutore la domanda che porta alla risposta tranello: «Arrotondo con un secondo lavoro facile che rende molto bene, nelle criptovalute». L’amo è lanciato e purtroppo c’è chi abbocca. Una bella vita ostentata sui social, con foto e video che rendono credibile (agli occhi della vittima) l’effettiva svolta di una persona all’apparenza normale. Ma è solo l’ennesima fase dello stesso raggiro.

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