La veglia per Bianca, morta a soli 13 anni, e la chiesa di Tavernola gremita: «È il dolore di tutti noi»

Troppo piccola la chiesa di Tavernola per contenere tutte le persone che, ieri sera, hanno voluto partecipare alla veglia per la giovane Bianca. La comunità si è stretta intorno al dolore della famiglia, in un silenzio quasi surreale. Un silenzio rotto solo dalla preghiera e dal pianto di chi, ancora, non trova risposte a quanto accaduto.

Una piccola processione ha portato i presenti verso la chiesa della frazione, così piena che qualcuno ha dovuto assistere alla funzione dall’esterno. Tra i banchi, a colpire era soprattutto lo sguardo smarrito dei compagni di classe di Bianca: davvero difficile, per loro, accettare che al rientro in classe dopo le festività pasquali, il banco della ragazzina resterà vuoto.

A cercare di consolarli le carezze dei genitori, pur con gli occhi lucidi. «La nostra presenza qui rappresenta un grande abbraccio che vogliamo dare umanamente alla famiglia- ha detto il sacerdote - Si senta che questo è il dolore di tutta la comunità, tutti insieme vorremmo offrire un segno di speranza in questo momento. Un abbraccio che vogliamo dare insieme al Signore. È semplice dirlo a parole, difficile farlo di fronte al dolore che entra nelle nostre case. Insieme, però, possiamo dimostrare che si può andare oltre». Brevissima, ma un dono: così è stata definita la vita di Bianca, finita troppo presto ma vissuta con intensità, accompagnata dalla fede. La stessa fede con cui, ora, la famiglia cercherà di superare questo tragico momento, che segna profondamente tutta la comunità.

Al termine della funzione è nato spontaneo un lungo applauso, durante il quale è stato davvero difficile trattenere le lacrime. Tanti gli abbracci fuori dalla chiesa alla famiglia di Bianca, colpita dal più tremendo dei dolori. Non si conosce la data dei funerali: sarà prima necessario svolgere l’autopsia per capire che cosa ha strappato la sua giovane vita all’amore di tutti coloro che l’hanno conosciuta.