L’addio dell’assessore: «Ho scelto la famiglia»

Comune Nicoletta Anselmi nega «frizioni in giunta». La delega al Personale va al sindaco: «Nuova nomina? Non c’è fretta»

Un addio senza polemiche quello tra il sindaco Alessandro Rapinese e l’assessore al Personale Nicoletta Anselmi, che venerdì ha rassegnato le sue dimissioni. Questo, almeno, è quello che traspare dalle dichiarazioni ufficiali. Se divergenze di vedute ci sono state nell’ultimo periodo, nessuno dei due ha intenzione di renderle pubbliche.

La diretta interessata

«Se nella vita si fanno più cose arriva un momento in cui si sceglie e io ho scelto la mia vita e la mia famiglia – commenta Anselmi -. In questi due anni ho fatto tantissimo e sono molto soddisfatta. Il cambio di orario con due rientri pomeridiani ha facilitato la conciliazione tra lavoro e famiglia, soprattutto per le donne e ancora l’introduzione dello smart working, il pagamento di arretrati del 2019 e in qualche caso del 2013 per incentivi tecnici e legali oltre a numerose procedure concorsuali a cui l’ufficio ha lavorato parecchio anche se poi il mercato è quello che è. Il mio assessorato non compare all’esterno, in quanto molto tecnico, ma ho molta stima dei dipendenti. C’è chi lavora di più e chi meno, certamente, ma questo vale ovunque, anche nel privato».

Anselmi, con un passato da dirigente al Personale al Comune di Cantù, giudica positivamente il periodo trascorso nell’esecutivo: «È un’esperienza che mi è piaciuta e grazie alla quale ho conosciuto molte belle persone con cui ho lavorato bene. Non sono entrata in giunta per il compenso e nemmeno perché in cerca di visibilità, ma per mettere a disposizione le mie competenze per una persona a cui voglio bene». Anselmi si dice tranquilla per la scelta fatta: «Ho sempre lasciato tutto con serenità, anche il mio primo marito...». Una decisione maturata non impulsiva: «Di improvviso nella vita c’è molto poco – chiarisce - e le dimissioni sono frutto di elaborazione. Una scelta di cui mi assumo la piena responsabilità, che ho comunicato qualche giorno fa al sindaco, e che non voglio venga strumentalizzata da nessuno». Infine dice che «in giunta non ci sono frizioni».

Le parole del sindaco

Dal canto suo Rapinese spende solo parole positive per l’ormai sua ex assessore: «È bene che si sappia che Nicoletta – dice - prima ancora di essere un mio assessore era una mia carissima amica e in questi due anni il nostro rapporto è solo migliorato. L’ho voluta in giunta per la sua esperienza e da lei ho imparato molto». Sui motivi del passo indietro si limita a dire: «Ne abbiamo parlato, come abbiamo fatto per tutto in questi anni, e il resto è storia». Nessun nuovo ingresso nella giunta, almeno per ora. «La delega – precisa il sindaco - passa a me ad interim. Con Nicoletta non c’era decisione che non prendessimo assieme e abbiamo fatto tantissimo, dal cambiamento degli orari per rendere molto più seduttivo lavorare in Comune al potenziamento dello smart working e porterò avanti i progetti che avevamo stabilito. Non ho nessuna fretta di nominare un sostituto».

Infine il primo cittadino manda stoccate ai gruppi di minoranza del consiglio: «In merito alle fantasiose ricostruzioni dell’opposizione faccio notare che proprio in queste ore nelle città governate dai partiti si sono dimessi altri assessori e nessuno ha gridato al fascismo o al dispotismo. Per quanto riguarda le capacità dei miei assessori sono veramente amareggiato che vengano loro riconosciute solo nel momento in cui non sono più parte della mia giunta. Mi aspetto che da lunedì inizino applausi e lodi a tutti gli assessori in maniera tale che, se in futuro dovesse andarsene un altro, almeno avrebbero mostrato un filo di coerenza».

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