Cronaca / Como città
Venerdì 06 Gennaio 2023
L’affare milionario di via Paoli per il supermarket. I soldi? Nascosti in Svizzera
Inchiesta Gli ex assessori di Cantù Ferrari e Quintavalle accusati di evasione per la vendita di un terreno all’Aldi. Fuga di capitali camuffata con l’acquisto di una start up
Nell’indagine sulla miracolosa compravendita di terreni con conseguente fuga di capitali all’estero, che vede sotto accusa gli ex assessori di Cantù Claudio Ferrari e Giorgio Quintavalle, spunta anche l’affare che ha portato alla realizzazione del nuovo supermercato Aldi di via Pasquale Paoli. La Procura di Como, infatti, sta indagando sui retroscena collegati al giro milionario di terreni comprati da una delle società riconducibile agli ex assessori per 1,5 milioni di euro e rivenduti dopo una decina di minuti appena per circa un milione di euro in più. La plusvalenza? Secondo i finanzieri di Como non c’è dubbio: sarebbe stata inviata al sicuro in Svizzera camuffata come il prezzo per l’acquisto di una prodigiosa - ma sconosciuta - start up elvetica.
L’interessamento dell’ex assessore Ferrari per i terreni dove oggi sorge l’Aldi risale agli inizi del 2019, quando il professionista canturino si presenta negli uffici della Immobiliare Paoli (riconducibile ai proprietari dell’ex mobilificio Al Vo’) per proporre il possibile acquisto dei lotti di loro proprietà. Tra incontri, ripensamenti, contatti e strette di mano si arriva al 20 dicembre 2019 quando nell’ufficio di un notaio di Como la San Siro Lake srl nel giro di dieci minuti dapprima acquista al prezzo di 1,5 milioni di euro sei lotti, quindi li rivende (insieme ad altri tre lotti della stessa Immobiliare Paoli) alla Aldi Immobiliare (del tutto ignara del giro) per una cifra complessiva di 5,2 milioni di euro conseguendo così una plusvalenza stimata dalle fiamme gialle in non meno di 1 milione.
La start up svizzera
Quella somma, unita a quella guadagnata grazie a un precedente super affare realizzato con la compravendita di un terreno a Milano ceduto a Md spa, sarebbe stata poi bonificata alla volta della Svizzera. Da qui l’accusa di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte (evasione fiscale, in parole povere) per una cifra di quasi due milioni e mezzo di euro.
In particolare è emerso che tra ottobre 2016 e aprile 2020 la San Siro Lake ha effettuato 7 bonifici per la somma complessiva di 2 milioni e 225mila euro a favore di uno studio notarile di Chiasso, con sede in corso San Gottardo. Motivo: l’acquisto della Aeon sa, una start up giudicata innovativa dalla documentazione prodotta da Ferrari e soci. Peccato che la Aeon - almeno secondo la ricostruzione compiuta dalla Guardia di finanza di Como - altro non sarebbe che una società Svizzera riconducibile agli stessi ex assessori canturini. E infatti fino al marzo 2020 amministratore unico della start up era Giorgio Quintavalle
La finta compravendita
Per gli inquirenti - coordinati dal pubblico ministero Antonia Pavan - quei bonifici facevano parte di una finta compravendita ideata al solo scopo di «depauperare il patrimonio» della San Siro Lake per rendere di fatto impossibile al fisco l’eventuale recupero dei soldi evasi. La società, con sede a Cantù, nel solo 2019 non avrebbe versato tasse per oltre un milione di euro e avrebbe anche emesso fatture per operazioni inesistenti - per consentire ad altri di frodare l’erario - per centinaia di migliaia di euro.
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