L’appello ai tifosi del Como: «Diecimila firme per il nuovo stadio»

Il video Simone Moretti, supporter da 37 anni e sindaco di Olgiate Comasco: «Il via dal 13 aprile»

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Como

Non una gara, ma un modo per far sentire la loro voce e per dire che il nuovo Sinigaglia va fatto «rispettando tutte le norme e le prescrizioni», ma che non bisogna fermarsi e costituire «comitati del no a priori».

È il sindaco di Olgiate Comasco Simone Moretti, storico tifoso del Como e una presenza fissa sugli spalti anche quando le cose andavano male per la squadra del capoluogo e in curva c’erano solo gli irriducibili, a lanciare l’idea di una raccolta firme a sostegno del progetto.

L’obiettivo è arrivare a 10.759 sì, esattamente come la capienza attuale (ospiti compresi) del Sinigaglia e le sottoscrizioni inizieranno prima della partita Como-Torino del prossimo 13 aprile nella zona dell’hangar.

Il cartello

Ieri ha anche esposto un piccolo cartello con scritto “Non siamo zotici, ma barbari sognanti. 10.759 sì per lo stadio Giuseppe Sinigaglia”.

Punta a mettere «nero su bianco, anche la posizione, educata nei toni ma ferma, di tutti i tifosi». Esattamente come le oltre cento personalità di diverse parti del mondo hanno chiesto di «abbandonare il progetto proposto».

«Sembra che noi tifosi siamo rozzi – spiega Moretti – ma non è così. Per questo ho fatto un video in curva per stimolare il tifo sano a dire la propria. In un dibattito serio non si può prescindere dalla riqualificazione dell’area e personalmente, in 37 anni di presenza al Sinigaglia, non mi sembra che oltre alla tribuna in tubolari del 2001, fatta perché obbligati, qualcuno, a parte questa amministrazione e questa società, abbia fatto qualcosa. Ci si riempie la bocca del quartiere del Razionalismo, ma nessuno fino ad oggi se ne è mai curato e le crepe e le condizioni sono lì da vedere».

«Non è una gara»

Moretti, di area civica ma nell’orbita del centrosinistra, va oltre: «Non si può far passare il messaggio che ad avere il diritto di parola siano solo coloro che hanno grande cultura o una laurea e che, per questo, possono dire quello che vogliono. Ci sono laureati anche tra di noi, giusto per tranquillizzare tutti. La nostra non è una gara di firme, ma un segnale. La certezza è che nessuno ha mai mosso un dito per tutelare quella zona. Io dico che il bello chiama il bello e che un progetto di riqualificazione moderna e futuristico è positivo. Quando andiamo in altre parti d’Europa, a New York o in Giappone ammiriamo le architetture moderne, poi qui si fa la guerra a prescindere. C’è una proprietà straniera che mette i soldi e riqualifica un’area degradata e fatico veramente a capire il perché si debba fare sempre il comitato del no».

Poi, proprio in relazione alla sua carica di sindaco, Simone Moretti spiega che le norme di tutela del paesaggio e per gli altri aspetti ci sono già.

La torre di Pisa

«Se un privato presenta una proposta - dice – non viene accolta automaticamente, ma ci sono tutti i passaggi da fare con gli Enti, partendo dalla Soprintendenza. Se il progetto è sostenibile e rispetta le norme va avanti, altrimenti si ferma subito. Uno non può proporre una torre di Pisa in mezzo al Sinigaglia perché verrebbe bocciata immediatamente».

Moretti punta il dito contro i “no” e le contestazioni a priori. «L’amministrazione di Como - spiega - ha detto chiaramente cosa vuole fare e lo farà rispettando le regole e i volumi per quella zona – prosegue – come verrà stabilito da chi deve valutare il progetto. Non capisco sempre questa voglia di fare subito il comitato e il partito del no. Lo abbiamo visto anche noi, nel nostro piccolo, sulla palestra di Olgiate. Siamo andati avanti e adesso è apprezzata da tutti. Como è una città bella e turistica e lo stadio con la riqualificazione dell’area sarà un valore aggiunto. Chi parla di tutela dello spazio pubblico può fare tranquillamente un giro nella zona e vedere com’è oggi».

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