Como e l’assalto del turismo: «Impariamo a utilizzare i dati»

Il dibattito Edoardo Colombo: «Con i social informazioni in tempo reale per gestire i servizi» - Vianello: «Calcolare la capacità di carico di una località e far accedere solo su prenotazione»

Per gestire l’overtourism bisogna fare il salto di qualità, da semplice destinazione turistica a smart destination. Lo spiega il comasco Edoardo Colombo, esperto di innovazione e turismo e autore del libro “Turismo mega trend. Smart destination e turismo digitale” (Hoepli, 2020).

«Il tema dell’overtourism - spiega - riguarda molto la possibilità di utilizzare i dati per gestire i problemi, indirizzare i flussi, prevedere i picchi di accessi legati magari a un evento ma anche in funzione del meteo. Adesso grazie all’AI si possono utilizzare anche le informazioni predittive per imparare a gestire in futuro il turismo in modo molto più sostenibile, migliorando la relazione tra cittadino e turista».

Il concetto di destinazione intelligente è già molto utilizzato all’estero (in Spagna sono quasi 400 le mete turistiche “smart”) e anche in Italia stanno investendo in questo senso città come Venezia, Roma o Firenze.

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Destinazione intelligente

«La destinazione intelligente è un concetto che raffigura l’uso innovativo di sensori sul territorio per gestire al meglio i servizi. La tecnologia ci consente di avere per esempio informazioni molto precise a beneficio dei turisti con mobilità ridotta, oppure di utilizzare la realtà virtuale o aumentata per visitare beni culturali non accessibili, o ancora ci fornisce strumenti per gestire le risorse idriche o energetiche, spiega l’esperto. Come acquisire i dati? «Per esempio con gli strumenti di pagamento, che informazioni dettagliate sulla tipologia di turista, la capacità dei spesa, la provenienza, anche dal roaming telefonico possiamo attingere dati. Ma anche i social media possono definire in tempo reale la frequenza e la concentrazione delle presenze in determinati luoghi, per esempio in base al numero delle foto dei turisti. Un altro flusso per il quale ora non c’è attività di analisi è quello del pagamento della tassa di soggiorno, i Comuni percepiscono questi soldi dagli albergatori in modo del tutto anonimo».

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Modulare l’offerta

Gli operatori possono utilizzare questi dati per modulare l’offerta - per esempio stabilire il prezzo di una camera d’albergo - e governare in questo modo i flussi turistici anziché subirli. «Si parla di destination management organization - spiega ancora Edoardo Colombo - Sono modelli operativi molto diffusi, certo operatori e amministrazioni devono coordinarsi e condividere i dati, cosa non scontata, Inoltre - aggiunge Colombo - si potrebbero introdurre incentivi per i turisti che assumono comportamenti responsabili, per esempio prenotando con anticipo e visitando le attrazioni nei momenti meno congestionati».

Il tema della gestione tramite le tecnologie è presente anche nel modello di turismo sostenibile che propone l’ex vicesindaco di Venezia, Michele Vianello. Al quale invece non piace l’attuale soluzione adottata in laguna, quella del ticket d’ingresso. «Il tema secondo noi - spiega - è incentivare o disincentivare gli arrivi, non chiedere balzelli».

«La nostra idea - racconta - che all’epoca aveva anche funzionato per un po ’ e che con i social oggi sarebbe molto più facile applicare, era di individuare le giornate per le quali erano previsti più arrivi e quelle meno richieste. Nelle prime, per chi non prenotava, alzavamo i prezzi dei servizi pubblici, nelle seconde li abbassavamo, così da spalmare i flussi. In una fase successiva l’idea era quella di coinvolgere gli albergatori, ma senza Booking era complicato: oggi una strategia del genere dovrebbe per forza passare dalle piattaforme».

Cosa non funziona con il ticket? «Io abito in centro storico. Quando esenti dal pagamento tutti i veneti non ti liberi dal vero problema, che sono i turisti mordi e fuggi. Con il sistema di oggi penalizzi il turismo buono. Un’altra idea su cui lavorerei è quella dei luoghi più richiesti: da noi potrebbe essere piazza San Marco, da voi Bellagio. Se vuoi andarci, prenoti. Bisogna calcolare la capacità di carico di quell’attrazione e limitare l’accesso, cosa del tutto fattibile con le piattaforme digitali. Certo, sono soluzioni drastiche e bisogna tener presente l’impatto sull’economia locale: ma con i pannicelli caldi non si risolve niente».

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