Lavori e pure il guasto: 18 treni cancellati

FerrovieNord Non bastava il cantiere a Borghi. Cade una linea dell’alta tensione: delirio sulla linea Como-Cadorna - Problemi e disagi anche tra Chiasso e Milano: soltanto un convoglio è arrivato in orario nell’arco di tutta la giornata

Trenord allarga le braccia e spiega che la mattinata d’incubo vissuta ieri mattina non è colpa sua. Bensì di FerrovieNord. E in effetti a causare il fermo di tutti i treni tra Como e Milano Cadorna è stata la caduta di una linea elettrica a Garbagnate Milanese, e che ha bloccato l’intera tratta tra Saronno e Bovisa. Resta il fatto che, da qualunque lato si guardi al disastro che ha lasciato a piedi per ore i pendolari comaschi (e non solo), le due società protagoniste di un inizio settimana da ulcera per abbonati e viaggiatori sono di fatto una cosa sola, collegate attraverso Fnm Group Spa. Facce all’apparenza diverse di un medesimo disservizio.

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Dopo i lavori di lunedì alla stazione di Como Borghi, cominciati con una lunga sequenza di ritardi e disservizi per i viaggiatori, ieri si è replicato. Anzi, si è raddoppiato. Perché una giornata tanto nera per il trasporto su rotaia non lo si ricorda da tempo.

Pronti e via: le pessime notizie, per i pendolari, cominciano con l’ingresso in stazione e quei monitor affollati di ritardi e soppressioni. A parte i pochi treni partiti da Como alla volta di Saronno, e una volta lì bloccati, tutti i convogli tra Cadorna e il Lario da inizio servizio e fino alle 8 sono stati cancellati. Complessivamente dodici treni soppressi, a cui dovrebbero essere aggiunti di diritto anche i due partiti dopo le 8 e arrivati a destinazione con oltre mezz’ora di ritardo. Tradotto: chi si è alzato alle 6 per andare al lavoro a Milano, ben che vada ci è arrivato alle 10. Certo, si dirà, qualcuno sarà riuscito a correre ai ripari prendendo la linea S11, quella tra Como San Giovanni (o Chiasso) e Milano. Soprattutto i pendolari che scelgono la stazione di Camerlata e che, di conseguenza, percorrendo un tunnel pedonale hanno la fortuna di trovare un’alternativa.

Macchè. Soppresso il treno da Chiasso delle 6.13. In ritardo di ben 52 minuti quell partito da Chiasso alle 7.13. Mezz’ora di ritardo per il treno da San Giovanni delle 7.49. A fine giornata - comprendendo la giornata all’interno degli orari di maggiore utilizzo tra 6 del mattino e le 20 - lungo la tratta non coinvolta dal guasto soltanto un treno è arrivato al capolinea in orario. Quattro i treni soppressi. Tutti gli altri in ritardo e di questi ben 22 con un ritardo superiore al quarto d’ora.

Tornando al guasto che fino alle 10 ha reso un incubo il viaggio da e per Milano, tutto è legato al passaggio dell’ultimo treno 802 partito da Garbagnate Milanese alle 00.33 e diretto a Cadorna. Non è escluso che la caduta della linea di trazione elettrica possa essere stata causata dal passaggio stesso del treno, anche se ancora sono in corso accertamenti. Gli interventi di ripristino iniziati nel cuore della notte, sono stati completati alle 7.55. Ma, chiaramente, la ripresa della circolazione è stata lenta.

Furenti i commenti di chi - direttamente o indirettamente - utilizza il treno. «Ieri mattina hanno soppresso treni, stamattina guasto. Mio figlio due giorni continuativi che non si reca a Pavia. Questa è la grande Lombardia?» commenta Angela Savoia. «Ieri la solita mezz’ora di vita regalata tornando a casa» lamenta Anna Recalcati. «Che novità» afferma laconica Silvia Vaccani.

Sul fronte politico da segnalare la presa di posizione del consigliere regionale Dem, Angelo Orsenigo: «Ogni mattina centinaia di comaschi non sanno più a che santo votarsi. Si obbligano così le persone a mettersi al volante e a infilarsi in strade e autostrade congestionate e letteralmente allagate».

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