Le città più pericolose, Como nona per i furti in abitazione

Le denunce Buona la sicurezza secondo l’indice generale, ma tante le segnalazioni di truffe e frodi online. Milano la più pericolosa

Como è al nono posto nella classifica delle province italiane per numero di furti in abitazione nel 2023 (364 denunce ogni 100mila abitanti, che vuol dire circa 2.200 in totale). Il dato emerge da una ricerca del Sole24 Ore basata sulle statistiche della banca dati interforze del dipartimento di Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno.

Numeri in aumento

Il risultato è una classifica generale sull’indice di criminalità nelle provincie italiane (rapporto tra numero di denunce e popolazione) relativo al 2023, e di elaborazioni per le singole tipologie di reato. In un quadro generale di aumento del numero di denunce, la nostra provincia risulta alla posizione 64 su 106, con un indice di criminalità quindi tendente al basso. Ma all’interno dei singoli focus spiccano per incidenza (anche dove la nostra posizione in classifica, quindi relativa alle altre province, non è particolarmente allarmante) i furti - in tutte le loro declinazioni ammontano a oltre 1.800 denunce ogni 100 mila abitanti - e le truffe e frodi informatiche, reati di cui la cronaca ci riporta notizie quasi quotidianamente.

D’altra parte proprio a furti in casa e truffe aveva fatto riferimento l’ex prefetto di Como, Andrea Polichetti, in una recente intervista di fine mandato al nostro giornale, individuandoli come i reati più difficili da arginare: «Mentre i furti in abitazione sono stati in parte contenuti - aveva detto - soprattutto rispetto a momenti di picco, le truffe contro gli anziani purtroppo sono difficili da arginare. E parliamo di uno dei reati più odiosi».

La fotografia scattata dal ministero dell’Interno, naturalmente, si basa solo sulle denunce e non considera quindi tutta quella quota di “sommerso” che pure esiste, certamente per i furti in abitazione ma forse soprattutto quando si tratta di reati, come le truffe, che tante vittime faticano ad ammettere di aver subito.

Città tranquilla

Delle 18mila denunce registrate l’anno scorso in provincia di Como solo 4.605, pari a poco più del 25%, riguardano il capoluogo: un dato decisamente basso, soprattutto se si considera che il turismo porta nei centri che beneficia anche un’esplosione di reati (è il motivo che vale a Rimini il quarto posto in classifica nazionale). Anche territori con visibilità turistica relativamente minore registrano nei capoluoghi una percentuale di crimini molto più alta della nostra (da Bologna ad Arezzo, da Bolzano a Ferrara).

I dati locali comunque confermano il quadro nazionale soprattutto per quando concerne il cambiamento dei reati commessi. Spiccano le sempre più numerose truffe e frodi informatiche che hanno preso il posto della criminalità predatoria su strada. Più si diffondono le tecnologie informatiche, più opportunità criminali ci sono nel web.

Nel 2023 a livello nazionale sono state denunciate 302mila truffe informatiche (+10,3% sul 2022, +42% rispetto al pre-Covid). Il dato progresssivo sulle singole provincie non è stato estrapolato, ma spiccano le 374 denunce comasche per truffe ogni 100mila abitanti, un dato persino superiore a quello dei furti in casa ma che non ci è valso un piazzamento nella parte alta della classifica relativa perché questo tipo di reato è sempre più diffuso dappertutto.

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