Cronaca / Como città
Domenica 23 Febbraio 2020
Le Sardine attaccano il sindaco
«Sui senzatetto fa il “barlafus”»
Durissimo intervento del gruppo comasco sul caso San Francesco. «Triste quando un’amministrazione trasforma i deboli in strumenti di odio»
Un attacco frontale contro il sindaco. Con tanto di insulto in puro dialetto comasco: «Barlafus». Il movimento comasco delle Sardine, attraverso il suo portavoce Luca Venneri, prende posizione al termine di una settimana nel corso della quale prima il sindaco Mario Landriscina ha annunciato possibili «azioni un po’ repressive» contro la presenza dei senzatetto a San Francesco, quindi la Lega ha formalizzato con una mozione il progetto di piazzare dei cancelli davanti all’ex chiesa di largo Spallino.
L’affondo
«È triste - si legge nel comunicato - quando un’amministrazione, che ha il compito etico e l’obbligo giuridico, di prendersi cura dei propri cittadini in difficoltà, li trasforma in strumenti di propaganda e odio». La nota delle Sardine comasche si rivolge poi direttamente al primo cittadino, tornando sul tema della realizzazione di un dormitorio in città: «Lei non può continuare a ignorare il suo Consiglio comunale che è rappresentanza democraticamente eletta dei cittadini di Como. I cittadini e i consiglieri le stanno chiedendo un nuovo dormitorio. Questa istanza non può essere ignorata per compiacere l’ideologia leghista». E qui arriva l’attacco personale contro il sindaco: «In comasco c’è un termine per definire qualcuno di poco spessore, un cialtrone, una persona che non conclude nulla, quel termine è barlafus».
Un insulto (peraltro poco affine allo spirito con cui è nato il movimento delle Sardine) al quale Mario Landriscina - contattato ieri via whatsapp - non ha voluto per ora replicare.
La nota inviata da Venneri si conclude con una presa di distanza netta dalle politiche comunali sui senzatetto: «Ribadiamo, con voce convinta, di non condividere queste scelte, di slegarci, di voler prendere le distanze da queste bassezze umane ancor prima che politiche. Esiste un limite e questo limite è stato superato. Non vediamo decoro, dignità e sicurezza nelle vostre scelte, non vediamo nessun elemento di sicurezza sociale in un cancello a San Francesco, ma solo accanimento contro delle persone al fine propagandistico».
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