Il discorso di Levrini: «Fondazione Volta ha un grande potenziale per crescere ancora»

Bilanci Dopo due mandati Luca Levrini cede il testimone: «La “Vis Comensis” è il traguardo di sei anni di lavoro. Oggi questo ente non può che ambire a migliorare»

«Dopo sei anni giusto passare il testimone». Luca Levrini, il presidente uscente della Fondazione Volta, dopo due mandati è pronto a passare le consegne al successore che verrà designato dal consiglio direttivo dell’ente la settimana prossima. Scelto nel 2018, rieletto nel 2021, Levrini traccia un bilancio dei suoi mandati.

«Il desiderio di condividere quanto fatto dopo tanto tempo è naturale – dice –, specialmente dopo questo ultimo triennio che ha completato l’intero lavoro iniziato sei anni fa. Partirei dalla fine, dalla Vis Comensis, questo spazio multimediale annesso al liceo classico cittadino che offre in maniera permanente un luogo per valorizzare i grandi del nostro passato, come Volta, Plinio e Giovio. È un atto concreto frutto di un metodo collegiale partito grazie ai bandi emblematici di Cariplo nel 2019. È la dimostrazione che la cultura è uno strumento fondamentale per crescere una collettività partecipe e responsabile».

Inutile secondo Levrini ripercorrere per filo e per segno l’impegno speso dalla Fondazione per Como città creativa dell’Unesco, oppure per il comitato nazionale sorto per le celebrazioni Pliniane. «La “Lake Como School of advanced studies” alla Villa del Grumello ha organizzato 92 corsi per 5mila ricercatori internazionali – dice – ma abbiamo cercato di promuovere anche azioni molto vicine alla città, come l’illuminazione alla statua del Volta o la riqualificazioni dei famosi caramelloni».

Un po’ di numeri

Sono state sei in tre anni le pubblicazioni promosse su Volta, 29 i congressi organizzati e 16 i corsi di formazione oltre a 30 patrocini. Fondazione Volta si è occupata in questo ultimo mandato di auto e navi elettriche, del tradizionale e atteso Festival della Luce, ha istituto il premio Giorello, è arrivata fino al Cern di Ginevra per l’esposizione “Code of the universe”, ha sostenuto in città le attività culturali dell’associazione Sentieri dei sogni. Prima della pandemia era stato predisposto anche un progetto per rinnovare gli interni del Tempio, per una più moderna esposizione, delle idee ancora nei cassetti del Comune. E ancora ha cofinanziato due ricercatori universitari, ha realizzato un sondaggio per il nuovo lungolago, ha garantito una presenza durante la kermesse natalizia cittadina.

Nei mesi scorsi Levrini aveva lasciato intendere di essere ancora a disposizione della città per un eventuale nuovo mandato. «Mi ero fatto però di lato – precisa oggi – per un fatto di sensibilità verso i soci e per non creare possibili ostacoli. Ma adesso penso sia giusto passare il testimone per trovare idee e energie nuove, utili a fare anche scelte diverse sempre al servizio di Como». Giovedì prossimo i nuovi consiglieri indicheranno un presidente e un vice.

Un altissimo potenziale

«Fondazione Volta possiede un altissimo valore – così ha scritto ai soci il presidente uscente - ma al contempo anche un altissimo potenziale, un patrimonio di risorse unico che può ambire realmente a migliorarsi, per costruire una Fondazione unica, determinate e di riferimento per il territorio. Quindi, quanto fatto, deve rappresentare l’inizio di una ulteriore crescita e caratterizzazione. Termine “potenziale” che bisogna vivere però come connotazione positiva, che naturalmente porta a quello che bisogna essere, dando solo al tempo il compito di lasciar esprimere ciò che si può rappresentare. Certamente non “potenziale” come l’impossibilità di essere, la fatica di raggiungere frenata da condizionamenti, lo scontro di personalismi che limitano, l’ambizione delusa e demotivante di non essere quello che si potrebbe. Scrivo questo perché alcune delle progettualità possono e devono esprimersi maggiormente, in un orizzonte più lungo con ancora più unione, serenità e determinatezza».

Fondazione Volta è nata nel 2015 dalla fusione del Centro di cultura scientifica Alessandro Volta, un ente che si è sempre occupato di divulgazione e ricerca, con UniverComo, associazione che invece ha cercato di offrire alloggi agli universitari stranieri e fuori sede. Nel tempo la Fondazione Volta ha investito più in generale sulla cultura e sulle attività istituzionali nel territorio di Como.

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