L’ex fidanzata di Morgan conferma i problemi all’auto

Il giallo di Villa Geno Sentita dalla polizia rivela: Morgan mi ha detto che la Mercedes era difettosa in fase di partenza. L’auto presa solo tre mesi fa

L’ex fidanzata di Morgan, l’uomo morto nelle acque del lago di Como dopo il tragico incidente di sabato sera, ha confermato che Algeri le aveva confidato che quell’auto, comprata appena tre mesi prima, gli dava dei grossi problemi «in partenza», nella messa in moto del veicolo. La squadra Mobile di Como ha sentito ieri Monica Barbanti, la ex fidanzata dell’uomo di 38 anni morto nelle acque del Lago di Como dopo essersi inabissato con il suo Suv Mercedes nella sera del primo appuntamento con la canturina Tiziana Tozzo, 45 anni.

Le parole della ex

Le indagini sulla incredibile disgrazia avvenuta davanti alla punta di Villa Geno proseguono, ed ormai appare sempre più chiaro come il definitivo passo in avanti arriverà - più che dalle autopsie sui corpi delle vittime - dalla perizia che dovrà essere effettuata sull’auto che rimane sotto sequestro.

Fin dalle prime ore successive all’incidente, in cui ancora oggi è difficile dare risposte alle molte domande che rimangono sospese, erano emersi più racconti della sorella di Morgan e della ex fidanzata, riportate anche dagli organi di stampa, che avevano riferito dei problemi che il trentottenne di Brembate Sopra aveva avuto con quella vettura presa in leasing da una concessionaria del Lecchese. Per questo motivo ieri pomeriggio la squadra Mobile – che lavora alle indagini coordinate dal pubblico ministero Giuseppe Rose – ha voluto sentire la ex fidanzata dell’uomo con cui era anche rimasto in ottimi rapporti. E la donna ha confermato, di fronte agli agenti, quelle parole riferite da Morgan Algeri e relative alle difficoltà che stava riscontrando soprattutto relative alla messa in moto e alla partenza della vettura.

La concessionaria

Del resto, anche la sorella di Morgan, Barbara Algeri, sulle pagine dell’Eco di Bergamo aveva riferito che «quell’auto aveva avuto problemi con l’accensione, non partiva. Morgan lo aveva riferito alla sua ex fidanzata ma non sappiamo se questo c’entri con quello che è successo. Noi in ogni caso lo abbiamo riportato agli inquirenti». E gli inquirenti su questo punto stanno effettivamente lavorando, tanto che ieri hanno sentito anche il titolare della concessionaria dove l’auto era stata presa in leasing. Non sarebbero però emersi appuntamenti presi o richieste per sistemare le presunte problematiche riscontrate in fase di avvio.

Quello che emerge in tutta la sua drammaticità, tuttavia, è che proprio la fase di «partenza» della vettura sia stata quella che ha poi spinto il Suv a salire sul marciapiede, a spostare una panchina in cemento e infine abbattere il parapetto precipitando nel lago. L’indagine attende anche la definitiva relazione dei vigili del fuoco che anche ieri non è stata consegnata. Le certezze sono quelle della prima ora, ovvero che una delle due portiere – quella del lato guida – era aperta e che i corpi non erano all’interno della vettura. Difficile però capire altro al momento, se ad esempio siano usciti entrambi insieme, magari approfittando di un iniziale galleggiamento – seppur per pochi istanti – della vettura oppure quando l’auto era già andata a fondo. L’acqua è molto fredda, in quel punto del lago e in questa stagione. Quindi, in ogni caso, le temperature potrebbero aver giocato un ultimo e devastante ruolo nel rallentare e forse anche paralizzare i movimenti dell’uomo e della donna. Una scena, quella dell’auto caduta in acqua, vista solo da due fidanzati di Como, che avevano l’auto accanto a quella di Morgan e Tiziana, solo due stalli oltre a dove era stato parcheggiato il Suv. Unici testimoni in un punto dove non sono installate telecamere.

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