Quanto costano i libri scolastici? Il record al liceo Giovio: 429 euro

Istruzione A un mese dalla fine dell’anno scolastico è già ora di prenotare i testi per il prossimo settembre. Le superiori meno care sono il Pessina, poi Caio Plinio e Ripamonti

Le vacanze estive sono più che mai nel vivo per bambini e ragazzi, ma per le famiglie è già tempo di pensare ai libri di testo del prossimo anno scolastico. Un fattore che ha il suo peso sul bilancio familiare anche se, confrontando le cifre attuali con quelle dell’anno scorso, sembrerebbe che i costi – almeno per le scuole del centro città - siano bene o male gli stessi, pur con qualche oscillazione sia in rialzo che al ribasso.

Un tema che si ripropone

La scuola che costerà di meno, parlando di testi scolastici, sembra essere il Pessina, per il quale i ragazzi di prima spenderanno poco più di 270 euro per undici volumi: quelli che costano di più sono, come sempre, quelli di italiano, di lingua straniera, ma anche di tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

Seguono il Caio Plinio, dove il libro più caro è quello di matematica con 31 euro, quindi la Ripamonti: qui il solo volume di fisica supera i 37 euro.

Passando ai licei la cifra si alza anche se, a pesare sul prezzo finale, sono soprattutto i vocabolari, in particolare al liceo classico: non bastano 200 euro per i vocabolari di greco e latino al Volta anche se, comunque, si spende meno che per lo scientifico del Giovio, dove si arriva a 429 euro totali, cifra più alta per quanto riguarda le scuole del centro analizzate. Al Ciceri servono circa 350 euro per i ragazzi iscritti al primo anno di scienze umane, ai chimici del Setificio circa 343 euro, mentre alla Magistri poco più di 370 euro per i futuri informatici.

Il caro libri è un tema che si ripropone ogni anno, anche se le famiglie sembrano ormai rassegnate soprattutto alla luce dell’aumento dei costi della carta. C’è comunque un margine di manovra per cercare di risparmiare qualcosa: punto di riferimento per intere generazioni di studenti comaschi è il Libraccio di via Giulini, dove è possibile acquistare o vendere i libri usati, a patto naturalmente che siano in buone condizioni.

Difficile per quanto riguarda i testi che propongono esercizi che risulterebbero ovviamente già fatti e quindi eventualmente da cancellare, più semplice per le materie di studio dove, al massimo, c’è qualche sottolineatura. Sempre che non cambi l’edizione da un anno all’altro, come spesso accade: a quel punto, l’acquisto è obbligatorio.

Non mancano nemmeno i volumi che i docenti indicano come “consigliati”, anche se si tratta di una piccola percentuale. Tutto, comunque, è riportato negli elenchi presenti sui siti dei vari istituti. C’è chi cerca di proporre testi che abbiano materiali anche online e che quindi costino meno oppure volumi più piccoli, da completare con altre fonti scelte dai docenti.

La “Dote scuola”

Un aiuto alle famiglie in questo senso arriva anche da Regione Lombardia che, attraverso Dote Scuola, ha messo a disposizione buoni da 150 a 500 euro per libri di testo, dotazioni tecnologiche, strumenti didattici riservati a studenti di scuole secondarie di I e II grado, statali o paritarie, o istituzioni formative accreditate. Buoni che vengono concessi in base all’Isee. Oltre a questo, c’è anche il Buono Scuola, a sostegno della retta di iscrizione e frequenza di scuole primarie e secondarie paritarie e statali, poi il Sostegno disabili rivolto alle scuole per la copertura parziale dei costi del personale insegnante impegnato in attività didattica di sostegno, infine il Merito, per premiare gli studenti che conseguono risultati eccellenti. Con o senza aiuti, in ogni caso, dei libri di testo non si può fare proprio a meno, almeno finché non si passerà al digitale.

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